
San Casciano, i Sepolcri con le vecce pasquali
San Casciano (Firenze), 17 aprile 2025 – La sveglia per tutti i fratelli della chiesa di Santa Maria del Gesù, il Suffragio, e per i fratelli della chiesa di Santa Maria al Prato, Misericordia, suona molto presto la mattina del Giovedì Santo del 17 aprile per allestire i tradizionali “Sepolcri”, commemorazione storica dedicata alla Passione e Morte di Cristo. Una tradizione che un tempo avveniva nelle chiese sparse nelle campagne della toscana. Le protagoniste assieme ai vasi di ortensie, margherite, azalee, sono le vecce, semi fatti germogliare in dei piccoli vasi con la sabbia al buio della cripta sotto l’altare della chiesa del Suffragio.
Stessa procedura per il grano. Per entrambi la semina avviene la terza domenica di Quaresima. Arrivati al Giovedì Santo si aprano le lapidi e le porte delle cantine e con la massima delicatezza, vengono poste le bianche vecce che ricordano il pallore della morte, e il grano giallo, segno di rinascita.
L’usanza dei “Sepolcri” venne meno con la riforma liturgica post-conciliare, tanto che questa tradizione è portata avanti nelle due chiese sancascianesi che non ospitano il Santissimo Sacramento nel tabernacolo, e quindi “libere” dai normali vincoli liturgici. Così nella chiesa del Suffragio simboleggia il Seme: speranza che rinasce. La Speranza è il germoglio che nasce al sacrificio di Cristo, mentre nella chiesa della Misericordia simboleggia l’ultima Cena: la Speranza che nutre, e si possono visitare fino al Lunedì dell’Angelo. La visita alle 7 chiese però continua nella Propositura di San Casciano, la chiesa delle Clarisse, la chiesa dei Cappuccini, S. Cecila a Decimo e S. Maria ad Argiano.