
San Frediano, la notte è più ‘cool’ Ma l’Oltrarno è anche degli invisibili
Il suo destino è cambiato da quando la guida Lonley Planet lo ha incoronato nel 2017 quartiere più ‘cool’ del mondo. È San Frediano, per secoli emblema della Firenze popolare, dentro l’omonima porta che dà su via Pisana e che, per la storica rivalità con la città della torre pendente, a differenza delle sorelle Porta Romana e a Prato, pisana non si è mai chiamata. Si chiamò però "a Verzaia", perché subito fuori le mura c’erano gli orti. Quel fazzoletto d’Oltrarno identificato anche come Pignone per l’antica via verso il mare: l’Arno. Qui c’era il porto con una paratia a forma di grossa pigna, così come c’erano i pignoni per ancorare le barche. Attorno al porto nacque il "Borgo dei navicellaj", barcaioli e mestieranti dell’Arno, per secoli fonte di economia. Possiamo rintracciarlo nei filari di case di via Bandinelli, via de’ Vanni, via del Pignone, via Sogliani. Ma il Pignone dette nome nel 1842 anche alla fonderia da cui iniziò la rivoluzione industriale fiorentina, poi trasferita a Rifredi. Il primo impatto di Firenze con la grande fabbrica e la nascita di un’altra classe popolare, quella operaia. A memoria di quella rivoluzione lo scheletro del Gasometro, che sta diventando spazio multiservizi segno della gentrificazione rionale.
Mura arnolfiane a parte a dividere, spezzati tra il Quartiere 1 e il Quartiere 4, i due rioni sono sempre stati legati a doppio filo, con buona pace delle sassaiole tra ragazzi. Prima rioni popolari, di botteghe, artigiani, operai, barcaioli. Ora luoghi della movida, con note snob che stonano con l’autenticità dell’Oltrarno. La rinascita in realtà c’è stata ben prima dell’assist della Lonley Planet ed è partita alla rovescia, da fuori verso dentro porta: "Sono arrivato a porta San Frediano nel ’95 – racconta Fabio, agente immobiliare – e non c’erano più attività. Poi pian piano si è rivitalizzato, hanno aperto locali in via Pisana e i negozi sono ritornati dentro il borgo: ora il giorno sembra quasi un rione povero, con gli anziani che vanno nelle botteghine che hanno resistito o riaperto; la sera cambia volto, si riempie di luci, giovani, ristoranti". Nel rione alla moda, cool appunto, c’è un Oltrarno degli invisibili: persone ai margini, tossicodipendenti e delinquenti di piccolo cabotaggio sfornati dal cancro della droga che dalle Cascine esonda su piazza Paolo Uccello e dallo storico nucleo di Santa Rosa, con i residenti che si trovano a combattere degrado, finestrini infranti, bandoni scassinati, molestie. E l’inquietante spettro, emerso dalla recente voragine in strada, di un borgo antico che non può reggere al passaggio dei bus e spacca il vicinato: chi plaude allo spostamento del 6 sull’altra sponda, e anziani che lo ritengono troppo lontano.
Carlo Casini