REDAZIONE FIRENZE

San Paolino al suo rione. Del Re vince la battaglia. Tutti contro la vendita

I residenti chiedono che diventi un centro civico e di botteghe artigiane. L’atto della capogruppo di Fd approvata all’unanimità in commissione.

Uno scorcio dell’antico convento di San Paolino nella zona di Santa Maria Novella

Uno scorcio dell’antico convento di San Paolino nella zona di Santa Maria Novella

Sos San Paolino, Palazzo Vecchio si attiverà con la proprietà per scongiurarne l’alienazione. Stavolta in piazza Signora l’intesa è bipartisan e viene incontro alle istanze di un nutrito gruppo di residenti della zona di via Palazzuolo (i ’Cittadini Attivi di Firenze’) – afflitta da anni balordi in cui delinquenza e overtourism in uno sciagurato combinato disposto hanno reso l’area a ridosso della stazione di Santa Maria Novella una sorta di riserva indiana zeppa di pericoli e priva di identità – che chiedono a gran voce da tempo di difendere il "presidio del convento" la cui "eventuale perdita – scrissero tempo fa in una lettera indirizzata, oltre che alla sindaca Sara Funaro, anche al vescovo Gherardo Gambelli e all’ordine dei Carmelitani– inciderebbe ulteriormente in senso negativo in un’area con riconosciuti e gravi segni di degrado, con due buchi neri, il Fulgor in via Finiguerra e l’ospedale San Giovanni di Dio in Borgo Ognissanti".

"Il convento ’recuperato’ – che il Priore Padre Antonino, definì ’un presidio di fede, di cultura e legalità’ – purtroppo ha visto azzerarsi il numero di frati" scrivevano i cittadini nella lettera pubblicata in anteprima da La Nazione specificando che "esiste un progetto interessante per far rinascere il convento" e che "potrebbe salvare questo spazio dal doppio rischio, o di abbandono e degrado, o di speculazione immobiliare".

La vicenda fu presa a cuore dalla leader di Firenze Democratica Cecilia Del Re. Ora la sua mozione che impegna il Comune a tutelare il convento è stata approvata all’unanimità dalla commissione urbanistica di Palazzo Vecchio. Del Re, nell’esprimere soddisfazione per la promozione dell’atto, ripercorre le tappe della vicenda. "Il Convento della Conversione di San Paolo, detto di San Paolino, di proprietà dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, versa infatti attualmente in stato di abbandono, in seguito alla recente scomparsa dell’ultimo frate. È uno spazio di notevoli dimensioni, con anche un giardino e un chiostro interno, situato in un rione del centro storico di Firenze, dove è pure carente lo spazio verde per i cittadini residenti. – le sue parole – In relazione al futuro di questo convento, oggi dismesso, numerosi cittadini residenti nell’area di Via Palazzuolo hanno stabilito, nel corso degli ultimi mesi, un contatto con la Pneuma Art Foundation, che ha presentato alla proprietà un progetto per realizzare al suo interno delle “botteghe” per giovani artisti, nati in Italia o all’estero, ma legati dall’intenzione di fare di Firenze la propria casa".

"Dal momento che la proprietà del Convento sembra attualmente incerta sulle scelte da fare per il futuro dell’immobile, abbiamo invitato l’amministrazione ad interloquire con l’Ordine dei Carmelitani per scongiurare una sua vendita e valutare un progetto di valorizzazione".

Emanuele Baldi