Il 13 dicembre 1998 usciva l’ultimo “matto” da San Salvi, dopo più di 20 anni dalla legge 180, nota come legge Basaglia, che sancì la fine dei manicomi in Italia il 13 maggio 1978.
Contemporaneamente l’ultimo direttore della città-manicomio di Firenze, Carmelo Pellicanò, chiese ai Chille de la Balanza di dar vita a un presidio culturale permanente, fissando la propria residenza in un padiglione di San Salvi, con l’obiettivo dichiarato di collegare l’uscita dei pazienti con l’ingresso dei fiorentini in quella che per oltre un secolo era stata una “città negata”. Da allora oltre 600mila sono state le presenze nelle tante attività succedutesi anno dopo anno, sempre nel rispetto della memoria: un esempio tra i tanti la famosa, mitica “Passeggiata nella notte di San Salvi” che in 25 anni ha visto oltre 600 repliche e quasi 60mila spettatori-passeggiatori. E così oggi, 13 dicembre, si festeggerà il primo quarto di secolo di “libertà“.
Per questo anniversario I Chille hanno messo a punto un lungo progetto che culminerà l’11 marzo 2024, giorno del centenario della nascita di Franco Basaglia.
“Manicomio, addio!” è il titolo del progetto, con incontri, spettacoli, presentazione di libri.
Alle 21 di stasera prenderà vita la Festa “Entrare fuoriUscire dentro". Al centro, la consegna del Marco Cavallo del XXI secolo, creazione dell’artista Edoardo Malagigi, realizzata in plastica riciclata da R3direct. La scultura sarà poi addobbata con rifiuti raccolti dai cittadini di Firenze ed installata a San Salvi nel prato che costeggia la ferrovia l’11 marzo 2024 nel centenario della nascita di Basaglia.
L’ingresso alla festa è libero ma con prenotazione, telwhatsapp 335 6270739 o mail [email protected]. Il titolo riprende una massima di Basaglia che stimolava un doppio movimento: i “sani” nel manicomio ormai superato; i “matti” in città!
Alla festa prenderanno parte alcuni degli artisti di casa dai Chille, tra cui il cantautore Massimiliano Larocca, la disegnatrice Monica Fabbri (signoraB), il musicista Francesco Lascialfari e naturalmente i padroni di casa Claudio Ascoli e Sissi Abbondanza. Echeggeranno così molte parole e creazioni (Dino Campana, Venturino Venturi, Costanza Caglià, Francesco Romiti) nate proprio nella città manicomio.
O. Mu.