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Il sindaco Valerio Pianigiani commenta l’uscita dal suo partito di Sandro Sarri
di Manuela PlastinaIl passaggio di Sandro Sarri, volto storico del Pd, al Partito socialista, non è certo indolore. C’è rimasto male in primis il sindaco Valerio Pianigiani: "Mi amareggia sul piano personale: lo conosco da tempo e non sono stato informato della sua decisione prima della formalizzazione" dice. Sarri a febbraio dello scorso anno si era autocandidato alle primarie di partito o di coalizione proprio per il ruolo di sindaco, per poi farsi da parte per lasciare spazio proprio alla candidatura unica di Pianigiani.
L’attuale sindaco, nel commentare il cambio di partito di Sarri, ha ribadito che la propria candidatura è stata "esclusivamente per il bene del mio paese", per poi aggiungere: "Resto forte della mia dignità, non mi piacciono certi giochi politici: non sono ricattabile". Replica amareggiato il Psi: "Capiamo il rammarico di Pianigiani nell’aver perso una risorsa del Pd, ma ci preme sottolineare non della sua maggioranza: noi abbiamo saputo intercettare il disagio del consigliere Sarri e recuperare il rapporto, scongiurando scenari di certo meno vantaggiosi per questa amministrazione".
Un allontanamento che, dice il partito che ha come capogruppo in consiglio Umberto Ciucchi, "non dipende da noi, ma da problemi interni al Pd che più volte il consigliere ha manifestato pubblicamente". Il Psi non comprende "il riferimento ad eventuali ricatti: noi non chiediamo niente, tranne quanto promesso in campagna elettorale dall’hashtag #insieme: vogliamo condividere veramente un piano concreto per il bene del territorio, che coinvolga nei fatti e non solo a parole tutta la coalizione e che ne prenda in considerazione le idee pur scontrandosi se necessario, ma sempre nel rispetto politico".
E conclude: "Si preferisce vedere il "nemico alle porta" invece di farsi una sana auto analisi". Dall’opposizione, Alleanza Civica chiede conto di cosa intenda il sindaco per "ricatto": "La situazione rappresentata dal sindaco potrebbe sollecitare persino l’interesse della procura. Lascia intendere un profondo conflitto nella maggioranza, che sarebbe a danno della comunità e del territorio". I tre consiglieri del gruppo Silvio Pittori, Giulia Mecacci e Luca Scrivanti chiedono "un formale chiarimento da parte del primo cittadino".