"Qui si rischia di tagliare soltanto dei nastri…": lo ha fatto notare, senza polemica ma con amarezza Andrea Ferrini (in foto), coordinatore regionale della Cisl Sanità Toscana, intervenendo in una recente assemblea pubblica tenutasi a Borgo San Lorenzo sul tema dei lavori di costruzione di nuove strutture e di ampliamento dell’ospedale. E ora Ferrini, insieme a Giulia Vichi, referente Cisl Sanità zona Mugello, spiega nel dettaglio la questione, che può diventare drammatica se non si prenderanno subito i necessari provvedimenti.
"In Mugello – dice il coordinatore della Cisl – i dipendenti dell’Azienda USL sono 590. Nel giro di 3-4 anni, 122 andranno in pensione. Mancheranno 44 infermieri professionali, 26 Oss, 20 amministrativi, 12 tecnici sanitari in radiologia, laboratorio e fisio, 11 operatori tecnici, ed altre figure, un’ostetrica, un logopedista". Siamo ben felici di vedere queste nuove strutture e servizi in costruzione e siamo d’accordo con la nuova formula organizzativa delle Case di Comunità e Ospedale di Comunità. Ma con quale personale si intende gestire le attività? E ai pensionamenti si aggiunge un altro fenomeno: quello delle dimissioni volontarie, non sono pochi i dipendenti Asl che se ne vanno. Dal 2020 ad ora ci sono già una quindicina di dipendenti che si sono dimessi volontariamente, e non solo per andare nel privato, ma proprio per cambiare professione, chi è andato a fare il cuoco, chi ha aperto agriturismi, chi fa il benzinaio. Son numeri che si aggiungono ai pensionamenti, e pesano parecchio in una zona come il Mugello. Avvertiamo che la voglia di andarsene cresce. Per questo chiediamo all’Azienda un’attenzione prioritaria a questo problema, altrimenti i servizi sanitari in Mugello, ospedale compreso, sono a rischio. Fin d’ora occorre investire su nuove assunzioni da inviare nella nostra zona".
La prospettiva di ulteriori accentramenti verso i servizi sanitari fiorentini va scongiurata, dicono Ferrini e Vichi: "E’ un disagio grande per i pazienti, per le famiglie, spese di trasporto, permessi dal lavoro, giornate persone, senza contare che questo esodo sanitario verso la città finisce per creare intasamenti e disagi anche ai Fiorentini". Ferrini chiude così: "Va rivista la strategia nazionale, con un impegno ben maggiore nel formare medici, infermieri e tecnici".
Paolo Guidotti