A rischio i servizi sanitari di Greve. "Con il nuovo sistema di prenotazioni, il cosiddetto Cup competitivo con il quale il cittadino sceglie dove andare ad effettuare una prestazione, Greve in Chianti rischia di essere molto penalizzata". A spiegare la situazione è Mario Pacinotti presidente della Fondazione Pubbliche Assistenze. "A Greve, come in altre 11 realtà, gestiamo ambulatori e diagnostica in via della Pace. Un servizio sociale perché si fa carico delle perdite pur di garantire un aiuto alla gente del posto visto che anche il presidio Asl ha smobilitato". Pacinotti lancia un appello a Regione e Asl: "noi ci siamo, ma serve sostegno sennò non riusciamo a reggere". Tutto è cambiato nel giro di poco.
"Fino a quando si lavorava in convenzione, la Asl ci mandava pazienti fino al raggiungimento del tetto, 110mila euro. Adesso con il sistema del Cup cambiato con il cittadino che sceglie il rischio è che per Greve non garantisca redditività. Agiamo in termini sociali, ma se si ragionasse in manera imprenditoriale Greve sarebbe da chiudere. Ma detto questo, apprezziamo il nuovo metodo, ma devono esseere trovati dei correttivi. Ecco perché "per il 2025 chiediamo di cambiare, non si può rischiare che Greve si svuoti di servizi. Lo abbiamo fatto presente alla Asl, al sindaco ma ancora non è stato fatto nulla". Pacinotti sottolinea come "abbiamo sviluppato un modello che privilegia efficienza, qualità e tariffe sociali. Per questi motivi gli ambulatori Rete Pas sono presenti anche nelle piccole aree, spesso trascurate dalla sanità privata".
Andrea Settefonti