ROSSELLA CONTE
Cronaca

Sant'Orsola il recupero firmato da esperti e cittadini

Ammesso ai finanziamenti regionali il progetto Laboratorio San Lorenzo. L'sos del rione "Occorre fare in fretta"

Sant'orsola verso il recupero (foto Marco Mori /New Press Photo)

Firenze, 23 gennaio 2018 - Tutto il quartiere insieme a eccellenze del mondo dell’architettura, della cultura e dell’urbanistica sarà chiamato a ridisegnare Sant’Orsola un buco nero, o meglio «un bubbone» come lo definiva don Livi, il prete totem del rione, da oltre trent’anni, incastrato nel cuore storico della città, tutelato tra l’altro dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. E’ stato infatti ammesso al finanziamento da parte dell’Autorità regionale il progetto di partecipazione Laboratorio San Lorenzo per il quale il Santorsolaproject ha coinvolto il dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze e l’Ordine degli architetti.

Si tratta di un progetto-processo che servirà a coinvolgere le migliori risorse della città per la definizione delle attività da inserire nel nuovo complesso in corrispondenza alle esigenze della comunità. Ma tutte le anime del quartiere chiedono di più: in vista delle elezioni inviteranno i candidati sindaci a confrontarsi sul tema con un impegno concreto. Per San Lorenzo, il rione stretto tra abusivismo, spaccio e micro criminalità, «riqualificare Sant’Orsola è il punto di partenza per la rinascita di tutta l’area» spiega Massimo Manetti, presidente del vicino Mercato centrale. E’ una storia lunga quella del complesso abitato nel 1327 dalle monache benedettine seguite dalle francescane che, negli anni Ottanta, fu acquistato dal Demanio perché diventasse la sede della Guardia di Finanza.

Oggi il gigante versa in stato di abbandono nonostante i tentativi di riuscire a dare un futuro all’isolato stretto fra via Sant’Orsola, via Guelfa, via Panicale e via Taddea, in cui sono racchiusi 60mila metri cubi di volume e 17mila metri quadrati di superficie. L'ultimo progetto annunciato era quello che vedeva coinvolto la star della lirica Andrea Bocelli: l'idea prevedeva di istituirvi, tra le altre cose, un'accademia musicale. Poi i guai finanziari di alcuni soci della cordata hanno fatto saltare tutto. Ma il sindaco Nardella è stato chiaro, confermando anche l’interesse della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze: «Noi ci muoviamo comunque: se vi saranno proposte private saranno ben accette. Altrimenti non vogliamo essere schiavi di nessuno».

La Città Metropolitana dovrebbe mettere sul piatto 20milioni di euro entro il 2019 ma al momento sono stati investiti 4,5 milioni per le coperture e la facciata. In attesa di conoscere le sorti dell’area, gli imprenditori lanciano ancora un sos: mettere in sicurezza e rendere fruibile almeno il piano terra. «Gli anfratti – si sfogano gli abitanti - dell’edificio sono diventati un nascondiglio per spacciatori e piccoli criminali». Balordi di ogni tipo, infatti, hanno scelto l’area per propria base operativa: brutti ceffi, passaggi di strani imballaggi e risse sono sempre più frequenti.

«E’ necessario aprire il piano terra ai cittadini prima che il degrado distrugga tutto – conclude Emanuele Salerno, anima del Sant’Orsolaproject -. Anche per attività temporanee, come quelle organizzate e promosse dal coordinamento Santorsolaproject con la collaborazione del Conservatorio di musica Cherubini, dell’Accademia delle Belle Arti, della Fondazione Dallapiccola, della Fondazione Studio Maragoni e di altre associazioni».

Intanto, nelle prossime settimane, spiega in una nota la Città metropolitana, si procederà al montaggio dei ponteggi per i lavori relativi alle coperture. La prima strada interessata sarà via Taddea.