di Luca Gasperoni
FIRENZE
L’ex convento di Sant’Orsola in San Lorenzo vede la luce in fondo al tunnel e sogna di tornare allo splendore perso da tempo. Il Consiglio della Città Metropolitana di Firenze, su proposta di Monica Marini, consigliere delegata al Patrimonio, ha approvato l’atto per la concessione in uso, valorizzazione e gestione dell’immobile alla società francese Artea che investirà per il progetto di riqualificazione 31,5 milioni di euro. La delibera è stata approvata con i voti favorevoli del Pd e del Centrodestra per il cambiamento, astenuto il gruppo di Territori beni comuni.
"Con questo atto – dichiara il sindaco Dario Nardella – facciamo un grande passo in avanti per restituire al mondo uno spazio ferito di Firenze. Accogliere il progetto di Artea è dare seguito a una volontà tenace che ci ha sempre accompagnato lungo questi anni perché nulla fosse lasciato intentato, tanto da investire risorse proprie della Metrocittà per riqualificare e mettere in sicurezza gli spazi. E’ più che una scommessa sul futuro".La proposta di Artea, presentata nel 2018 e approvata ieri, prevede un rinnovamento degli spazi dell’ex convento, sottoposto a vincolo architettonico-monumentale, per finalità culturali (scuole, centro di formazione, ludoteca, museo, ateliers d’artist, area tempo libero ed area eventi) e funzioni complementari (negozi, barristorante e foresteria). Il cronoprogramma prevede l’inizio dei lavori e la fine in 30 mesi e la loro realizzazione in 4 lotti. Il canone annuo di concessione è 125mila euro e la durata è fissata a 50 anni al massimo . La Soprintendenza, visionata la proposta presentata da Artea, ha rilasciato l’autorizzazione alla concessione. Artea presterà la cauzione dei 31,5 milioni di euro a garanzia di tutti gli obblighi assunti.
La rinascita di Sant’Orsola arriva dopo anni di degrado, con la struttura deteriorata e la zona di San Lorenzo divenuta terreno di spaccio. Dal 2011 al 2016 le procedure di affidamento a privati sono state infruttuose, così nel 2018 il Consiglio metropolitano ha dato mandato alla Direzione Patrimonio di avviare una procedura per individuare un operatore economico interessato alla valorizzazione del Complesso per una trattativa privata, ma anche questa procedura è andata deserta. La svolta il 28 gennaio di quest’anno quando la società francese Artea si è fatta avanti, fino alla lieta conclusione.