IACOPO NATHAN
Cronaca

Santa Croce, bellezza e bivacco E il degrado colonizza borgo Pinti

Alcol e spaccio dall’ora dell’aperitivo. Anche per questo il rione è alle prese con la fuga dei residenti. Sabrina Ermini (comitato dei cittadini di Firenze) conferma: "Molti se ne sono andati o minacciano di farlo"

di Iacopo Nathan

Sono tornati i turisti, e hanno ricominciato a popolare le zone che da sempre sono state invase da comitive provenienti da tutto il mondo. Piazza Santa Croce con la sua maestosità, da sempre accoglie persone di tutti i tipi, osservati da Dante dall’alto del suo piedistallo. Il rione è diventato nel corso degli anni anche un centro della movida fiorentina, con via dei Benci che ospita molti dei locali amati dal mondo della notte, e sempre di più ne sono nati nelle stradine limitrofe, tenendo sempre vivo il quartiere. Un mondo sue due velocità, di giorno attento a mostrarsi perfetto per i turisti che girano ammirando i capolavori della città, di notte tra le luci dei locali e qualche drink di troppo. La movida sfrenata, che ogni anno trova una nuova zona dove insidiarsi, ha creato più di un problema ai residenti di Santa Croce, che più volte si sono lamentati della situazione.

"Purtroppo spesso i residenti lasciano le loro case, o almeno minacciano di farlo – spiega Sabrina Ermini, responsabile del Quartiere 1 del Comitato dei cittadini di Firenze - . Ogni anno la movida aumenta, e dopo il periodo del Covid, dove naturalmente la situazione era migliorata, adesso sta tornando peggio di prima. La nuova frontiera della movida è Borgo Pinti, diventata davvero invivibile. Basta passarci il tardo pomeriggio per vedere che c’è già troppa gente assiepata a bere e fare confusione fino, gente che poi tira notte fonda, tenendo svegli i residenti. Diciamo che il vero problema della zona è l’alcol, perché non è un fatto di sicurezza o delinquenza. Naturalmente ci sono episodi di spaccio nelle stradine un po’ più nascoste vicino alla basilica, ma sono fatti sporadici, il vero problema è che la gente viene in questo quartiere per bere, e poi succede di tutto".

Il rione intanto si spopola. "Ci sono sempre meno residenti – continua – mentre aumentano sempre di più le camere e gli appartamenti per affitti brevi. Questo crea vari problemi, come quello della spazzatura, con i turisti che non sanno come organizzare la raccolta differenziata e il ritiro porta a porta e che lasciano cumuli di nettezza sui marciapiedi. E poi naturalmente meno residenti ci sono e meno i problemi vengono a galla, e questo ha fatto sì che aumentasse sempre di più la diffusione di questi comportamenti notturni senza limiti. Persone di tutte le età che trovano tanti locali in un solo quartiere, da corso Tintori a piazza Salvemini e anche oltre, bevono tanto e poi urlano, spesso prendendosela con le auto parcheggiate, o rubano le bici. E non mancano i minimarket che vendono alcol in barba alle regole. Non è una zona pericolosa, ma andrebbe posto un limite alle notti sfrenate".

Un altro annoso problema è il bivacco nelle ore dei pasti che i turisti fanno, panini alla mano, tra i sagrati delle chiese, i portoni delle case e i marciapiedi. "Fortunatamente sono comportamenti che stanno scemando, c’è molta più attenzione riguardo a questo genere di degrado, ma con la bella stagione in arrivo sicuramente i turisti torneranno a bivaccare ovunque gli verrà permesso farlo".