"Santità percorso di umanizzazione". In Duomo l’arcivescovo Gambelli illustra le vie della beatitudine

Il cammino della santità verso la libertà e la gioia, secondo l'arcivescovo Gambelli: purezza, mitezza e misericordia come chiavi di umanizzazione e trasformazione.

"Santità percorso di umanizzazione". In Duomo l’arcivescovo Gambelli illustra le vie della beatitudine

Il cammino della santità verso la libertà e la gioia, secondo l'arcivescovo Gambelli: purezza, mitezza e misericordia come chiavi di umanizzazione e trasformazione.

"Il cammino della santità è un percorso di umanizzazione, un sentiero che conduce alla libertà e alla gioia". E non è un caso, se nel Vangelo proclamato ad Ognissanti, la parola “Beati“ ricorre otto volte. Quindi, riassumendo le parole dell’arcivescovo Gherardo Gambelli nell’omelia pronunciata in Duomo, durante la liturgia animata dalla Missa Solemnis di Mozart, eseguita da orchestra e coro del Cherubini con la Cappella musicale della Cattedrale, essere “puri di cuore“ significa avere "Lo sguardo puro di Gesù (che) è il frutto di un amore casto, non possessivo che è sempre capace di vedere al di là delle apparenze". Così l’essere “miti“ significa mettersi "sullo stesso gradino dell’altro per sostenerlo in modo che salga un altro gradino". Chi ha la mitezza "vorrebbe che il carcere non fosse un luogo che umilia e deprime, bensì uno strumento che riconcilia, riabilita, restituisce il detenuto alla famiglia e alla società". Infine la misericordia: "Non è facile saper perdonare, ma possiamo camminare sulla strada di Gesù, lasciandoci trasformare da Lui, iniziando a dire più di frequente la parola “grazie” nella nostra vita".