Santo Spirito, il priore contro gli spettacoli "Il sagrato è un luogo sacro, non un palco"

Padre Pagano attacca il Comune sugli eventi organizzati sulla scalinata della basilica: "Andavano prima consultati comunità e residenti"

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di Rossella Conte

"Il sagrato della Basilica di Santo Spirito non è un palcoscenico e non può essere usato per ospitare eventi poco in linea con l’attività spirituale. E soprattutto non si possono organizzare iniziative così invasive senza interpellare la comunità che ci vive". Padre Giuseppe Pagano, il priore della Basilica di Santo Spirito, è una furia. Lui, spalleggiato dai residenti della piazza, tira per la giacca Palazzo Vecchio: "Il Comune deve ricordarsi che questo è un luogo sacro e va rispettato e non può fare da palco all’Estate Fiorentina. Noi lo abbiamo saputo a programma già organizzato, pochissimi giorni fa". Il riferimento è al cartellone di iniziative, che dovrebbero partire questa sera e che andranno avanti fino al primo weekend di settembre, a cura di due associazioni del territorio. Eventi che, nelle intenzioni di Palazzo Vecchio, insieme all’ordinanza anti bivacco, avrebbero dovuto fare da deterrente alle scorribande notturne. Mille appuntamenti nei quartieri e 34 eventi sui sagrati. "Tra cui su quello di Santo Spirito, come annunciato il primo giugno" spiega in una nota Palazzo Vecchio. "Come assessore alla cultura – dice Alessia Bettini che ha appena ereditato la delega - ho contattato padre Pagano alla vigilia dell’inizio degli eventi in piazza Santo Spirito in continuità con quanto realizzato l’anno scorso. Si tratta di appuntamenti culturali che vogliono far vivere la piazza in modo rispettoso e che si abbinano alle altre misure previste nel protocollo e nell’ordinanza per una movida sostenibile. Perché serve una risposta complessiva che unisca sicurezza e vivibilità e che per noi passa dalle attività culturali, non dalle cancellate".

"Ripeto – ribatte padre Pagano – non è decoroso. Chiediamo al prefetto di Firenze una posizione forte e di mettere fine a questo scempio". Infatti, sottolinea il priore di Santo Spirito, il sagrato della Basilica fa parte del FEC, il Fondo degli edifici di culto, amministrato dal Ministero dell’Interno, "che ci è stato concesso in comodato d’uso gratuito. Quindi sarebbe stato opportuno coinvolgerci e non far piovere queste decisioni dall’alto".

Tra l’altro padre Pagano insieme ai monaci, negli anni, ha provato attraverso varie iniziative e l’esperimento di coinvolgere giovani "evangelizzatori" per portare in piazza una movida diversa, ma è stato tutto inutile. Sempre il priore ha lanciato l’idea di proteggere la Basilica con una cancellata, il cui progetto è stato sostenuto e presentato dai residenti alle istituzioni ma poi bocciato. "In cambio – dice il priore – la basilica ora è costeggiata da pali inutili, abbiamo chiesto di toglierli ma ancora nessuno ci ha ascoltati. Oltre a venire usati come tavolini per bicchieri abbandonati o dai proprietari di cani come angolo toilette, sono pericolosi per i bambini". In realtà, i pali erano stati installati di supporto al cordone anti assembramenti che, il 25 aprile, è stato vandalizzato e quindi diventato inutilizzabile. Anche i residenti, riuniti nel coordinamento di Santo Spirito, stanno facendo fronte comune per sostenere i religiosi:

"Piena solidarietà a padre Pagano. Siamo pronti a iniziative di sensibilizzazione, il sagrato è un luogo sacro e va assolutamente trattato come tale" dice una residente storica Maria Vannello. La Rive Gauche le sta vedendo tutte: dagli incivili di turno che orinano sui portoni della Basilica allo spaccio in pieno giorno fino ai continui atti vandalici.