NICCOLO' GRAMIGNI
Cronaca

Sappe: “Agente aggredito da detenuto nel carcere di Sollicciano”

Le parole di Francesco Oliviero, segretario regionale per la Toscana del Sappe

Il carcere di Sollicciano

Il carcere di Sollicciano

Firenze, 27 novembre 2023 - Nuova aggressione da parte di un detenuto nel carcere fiorentino di Sollicciano dove "la situazione è critica". Così Francesco Oliviero, segretario regionale per la Toscana del Sappe. "Stamani un detenuto di origini sudamericane pretendeva di andare a scuola - spiega in una nota -. Al diniego dei poliziotti addetti alla sorveglianza, avendo egli un 'divieto d'incontro' con un altro ristretto iscritto al corso scolastico al quale i due possono partecipare a giorni alterni, il detenuto ha aggredito il personale di polizia. Un agente è stato colpito con due pugni al volto ed è stato trasportato al pronto soccorso del nosocomio fiorentino".

"Solo grazie all'intervento di un ispettore e un assistente capo - aggiunge Oliviero -, che sono riusciti a bloccare il detenuto, si è evitato il peggio. La situazione nel carcere di Firenze è critica: forse aspettiamo un gesto ancora più eclatante affinché qualcuno possa intervenire dimenticando che chi opera all'interno degli istituti sono uomini e donne che rischiano per garantire la sicurezza?". Per il segretario generale del Sappe Donato Capece, che nei giorni scorsi ha incontrato a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, "la situazione penitenziaria è sempre più critica. Nessuna indulgenza verso chi aggredisce i nostri poliziotti. In questo senso va nella giusta direzione il nuovo decreto sicurezza del Governo".

Capece ricorda di avere espresso nei giorni scorsi "apprezzamento anche per l'impegno assunto dal ministro della Giustizia Carlo Nordio e dal suo omologo albanese Ulsi Manja che consentirà il trasferimento, presso gli istituti di pena del Paese d'origine, di 1.940 detenuti albanesi ad oggi ristretti nelle carceri italiane" ed auspica "che analoghi accordi vengano assunti con i Paesi che hanno un alto numero di loro connazionali tra i detenuti in Italia".