BARBARA BERTI
Cronaca

Sara bipartisan abbraccia tutti. Battute e sorrisi, buona la ’prima’

Dal pancione della Perini, alla cravatta del padre di Grazzini: gli scatti del Salone de’ Dugento. Vince l’emozione anche tra i consiglieri più navigati. Solo Schmidt e Giorgio si evitano . .

Sara bipartisan abbraccia tutti. Battute e sorrisi, buona la ’prima’

Sara bipartisan abbraccia tutti. Battute e sorrisi, buona la ’prima’

E’ praticamente l’ultima a varcare la soglia del Salone de’ Dugento, gremito come poche volte (purtroppo) accade. Ma prima di arrivare al suo scranno, quello più importante, la sindaca Sara Funaro si ferma a salutare e baciare tutti i consiglieri, maggioranza e opposizione. Con la sicurezza di chi ormai, da anni, appartiene al mondo della politica, attraversa tutto il salone senza far trapelare quel pizzico di emozione per il ruolo che ricopre. Emozione che non nasconde durante il momento più importante dell’insedamento del nuovo consiglio comunale: le trema la voce recitando il giuramento di fedeltà alla Costituzione italiana. Poche parole ma cariche di commozione concluse con un lungo applauso di tutti i presenti. Compresi i suoi genitori, Antonina Bocci e Renzo Funaro, seduti tra il pubblico dove figurano molti politici, tra cui il segretario regionale dem Emiliano Fossi, la consigliera regionale Monia Monni, il coordinatore regionale di Forza Italia Marco Stella che fa l’in bocca al lupo al centrodestra. Arriva di corsa, invece, la mamma di Michela Monaco (lista Funaro) che poi non si perde un minuto della seduta. Un po’ trafelato anche l’assessore Giovanni Bettarini che, comunque, non rinuncia a salutare ’gli avversari’ uno a uno.

Per questo debutto storico Funaro sceglie un look sobrio ma chic: pantalone bianco e giacca nera, capelli raccolti e un velo di trucco. Eleganza è la parola d’ordine di tutta l’opposizione: abito scuro per Francesco Casini (Iv) chiamato da tutti informalmente ’il sindaco’ (lo era di Bagno a Ripoli). "Meglio il Viola Park" scherza per poi tornare serio e ammettere: "Sono qui per portare la mia esperienza amministrativa". Carica di significato la cravatta con i gigli scelta da Francesco Grazzini (Iv): "Un omaggio a babbo Graziano che è stato consigliere fino al 2009". Abito scuro (con camicia bianca a righe rosse e cravatta in tono) anche per Eike Schmidt che più volte incrocia l’assessore Andrea Giorgio: i due, però, evitano di salutarsi rivolgendo lo sguardo altrove. Già abbronzato il consigliere Lorenzo Masi (M5S) pronto a "vigilare con passione e costanza sull’operato della pubblica amministrazione". Accanto a lui una ’pasionaria’ Cecilia Del Re. A suo agio e battagliero appare il consigliere Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune), ’orfano’ di Antonella Bundu che dal pubblico fa il tifo per lui. Tra i presenti in sala anche l’ex consigliere Emanuele Cocollini, compagno dell’assessora in dolce attesa Letizia Perini che avvolge il suo pancione in una camicia fantasia. Tutta in verde, invece, la collega di giunta Benedetta Albanese, completo di lino rosso per l’ex parlamentare Caterina Biti.

L’elezione del nuovo presidente del Consiglio, Cosimo Guccione, va per le lunghe e, così, i consiglieri ne approfittano per prendersi un caffè in compagnia (senza guardare il colore politico) e salutare gli amici tra il pubblico. "Sono emozionata" sussurra Caterina Arciprete (capogruppo Avs – Ecolò) con i suoi orecchini con pendenti gialli. Disinvolto e già calato nel nuovo ruolo, invece, il consigliere Paolo Bambagioni (lista Schmid) che sceglie l’abito scuro ma senza cravatta. Politico navigato è anche il dem Valerio Fabiani "ma l’emozione di entrare in questo Palazzo ’bello come un’agave di pietra’, riprendendo le parole di Neruda, è forte lo stesso". Elettrizzato "come l’aria che si respira qui" il consigliere dem Enrico Ricci. Arriva dai quartieri anche il ’novizio’ Andrea Ciulli (Pd), il più stiloso di tutti, tra la maxi borsa Louis Vuitton e orologio con brillanti. "A 50 anni entrare qui è davvero un emozione" dice il tabaccaio di Peretola.

Il caldo pomeriggio che accompagna la prima seduta si caratterizza anche per la protesta di quattro esponenti di Ultima Generazione che, dall’esterno della sala, si fanno notare con fischi ed esponendo il cartello ‘Deserto sociale’. Ma alla fine della seduta, si riprende la scena Funaro, omaggiata con bouquet e composizioni floreali da alcuni cittadini.