Firenze, 6 dicembre 2023 – Il volto finalmente disteso dopo settimane convulse. L’emozione nascosta nei limiti del comprensibile ma viva e forte. Sara Funaro prende la parola prima della mezzanotte, dice grazie di vuore e finalmente parla dopo giorni di bocca cucita. Giorni non semplici, giorni in cui forse avrebbe voluto parlare ma ha contato fino a 10 e così, pur nella gioia del momento, il ’sassolone’ dalla scarpa vuol toglierselo e lo fa con una frecciata chiara e netta alla competitor della vigilia Cecilia Del Re. "Sono cresciuta in una comunità che mi ha insegnato che le decisioni si prendono insieme, e che il bene della comunità viene prima delle ambizioni personali". Bordata da annotare.
Poi Funaro, tra una pausa e l’altra, può finalmente scendere in campo. "Stare in una comunità – rimarca – vuol dire stare dentro un percorso, rispettarne le regole e i tempi con la convinzione che indipendentemente da come sarebbe finito in quella comunità sei a casa e ci rimani con un unico forte obiettivo: rimanere uniti e forti per combattere il solo vero avversario che abbiamo, che é la destra". "Lo abbiamo visto ieri con Salvini – prosegue – che ha radunato a Firenze la destra sovranista con rappresentanti come Harald Vilimsky appartenente a un partito (fpo) con posizioni apertamente no vax, no Kiev, no migranti con sprazzi di antisemitismo che ha definito Salvini “baluardo contro l’immigrazione”: proprio lui, che da ministro ha smantellato il sistema dell’accoglienza di cui oggi ancora paghiamo le conseguenze nelle nostre città, anche sotto il profilo della sicurezza. Ed ecco la bordata al probabilissimo sfidante per le comunali. "Lo vediamo in questi giorni con Eike Schmidt che prima con il ministro Franceschini dice sì alla loggia di Isozaki e oggi con il ministro Sangiuliano dice sì al giardino di Flora. Viva la coerenza!".
E’ un fiume in piena Funaro: "Meloni propone e attua politiche dissennate che mettono in difficoltà il Paese e le famiglie. Questi sono i nostri avversari, questi sono quelli contro cui dobbiamo combattere per preservare i valori democratici, antifascisti, di solidarietà della nostra Firenze. È con questo spirito che mi metto a disposizione: con la mia storia e il mio impegno, con la forza delle nostre idee e delle azioni che abbiamo compiuto in questi anni, nei quali sono spesso venuta a contatto con la parte più vulnerabile e sofferente della nostra città".
Quindi un accenno ai programmi: "Abbiamo un patrimonio: il lavoro fatto in questi dieci anni, che dobbiamo valorizzare; un lavoro che ha trasformato la città e di cui voglio ringraziare il sindaco Dario Nardella. Ora apriamo una nuova stagione. Insieme, partendo dalle criticità e dai nuovi bisogni.
E sono "la questione casa, che rischia di rendere via via meno vivibili zone della città per studenti e lavoratori; i nuovi bisogni sociali (invecchiamento e povertà crescente) di fronte ai quali dobbiamo rafforzare il welfare, la prossimità, il protagonismo del lavoro; la questione ambientale per una Firenze più vivibile e che gioca in prima linea la lotta ai cambiamenti climatici; il diritto al trasporto pubblico, che riconnette la città e la rende più vicina, come hanno fatto le tramvie, ma che diventa sempre più un’urgenza per una città dove muoversi sia un diritto per tutti; il lavoro degno e di qualità, perché anche qui in molti settori non è ancora così. Abbiamo anche sfide complesse e globali che mettono in difficoltà le nostre città e tra queste, una è la sicurezza: se vogliamo parlare di giustizia sociale non possiamo prescindere da questa. Non esistono ricette magiche, ma la nostra idea di sicurezza ha almeno tre pilastri: presidi sociali e culturali, contrasto al consumo di droga e forze dell’ordine".
Emanuele Baldi