di Rossella Conte
FIRENZE
Il Corteo della Repubblica fiorentina e del Calcio Storico sono stati dichiarati beni culturali dal Ministero della Cultura. Frutto di un lavoro conoscitivo svolto dalla Soprintendenza in collaborazione con l’istituto centrale per il patrimonio immateriale, i rappresentanti delle comunità cittadine, il Comune e l’Università di Firenze. Un riconoscimento che, spiega la soprintendente Antonella Ranaldi, "più che un vincolo che impone limitazioni è un riconoscimento del valore culturale immateriale e materiale sia del corteo che del calcio storico", veicoli di memoria e appartenenza collettiva. "Viene introdotto un modello di tutela dinamica che mira a garantire l’autenticità e la vitalità di pratiche culturali espressione dell’identità di una comunità".
La commissione, aggiunge Giorgia Muratori, segretario regionale MiC Toscana, "non ha avuto dubbi, la proposta è stata accolta favorevolmente anche perché c’era il precedente di pochi mesi prima del Palio di Siena". In particolare, come "parte inscindibile del valore identitario delle manifestazioni itineranti", sono stati individuati 24 esemplari tra costumi e oggetti rievocativi, selezionati tra 120 che sono stati catalogati e studiati. "Un risultato importante per Firenze – sottolinea l’assessora alle tradizioni popolari Letizia Perini – ottenuto grazie all’impegno e alla professionalità di tutte le parti in causa. Il progetto portato avanti dal Ministero della Cultura per salvaguardare il corteo della Repubblica fiorentina e del Calcio storico valorizza un patrimonio secolare, garantendo un riconoscimento ufficiale delle nostre tradizioni e di tutti gli elementi e simboli collegati".
La manifestazione, come la conosciamo oggi, venne inaugurata nel maggio 1930 con un corteo che vide il coinvolgimento di oltre cinquecento attori allo scopo di celebrare la realtà politica e civile della Firenze rinascimentale. Da allora (1930) si è svolta con continuità, contrassegnata da mutamenti ed elementi di persistenza. Per il presidente degli Stati generali della Rievocazione storica, Filippo Giovannelli si tratta "di un punto di partenza e non di arrivo, uno spartiacque e un provvedimento apripista di livello nazionale". Parole simili arrivano da Michele Pierguidi, presidente del Calcio Storico: "Il prossimo passo credo sarà quello del museo, creare un polo espositivo dei nostri magnifici costumi. Il calcio storico piace in tutto il mondo, l’auspicio è arrivare anche alla Fondazione nel più breve tempo possibile, spero già in questa consiliatura".
Il vincolo è quindi strumento che riconosce e valorizza il patrimonio immateriale come veicolo di memoria e appartenenza collettiva, garantendone la vitalità. L’obiettivo è preservare queste tradizioni come pratiche vive e in continua evoluzione. "Grazie alla sensibilità del ministero della Cultura, il Corteo della Repubblica Fiorentina ed il Calcio Storico hanno ricevuto il riconoscimento di ‘beni culturali espressione dell’identità collettiva’. Questo importante conferimento, proietta nel futuro due manifestazioni le cui prospettive, da oggi, beneficeranno di ulteriori valorizzazione e tutela - scrive il senatore fiorentino di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi -. Il governo Meloni continua a dare prova di tradurre le proprie politiche in fatti concreti".