di Carlo CasiniFIRENZEUn problema che persiste tra i giovanissimi, un vuoto e un’irresponsabilità che porta a fare azioni scellerate e su cui non si interviene, spiegano i parroci intorno allo Statuto, dove da alcuni giorni una combriccola di ragazzini si diverte a tirare sassi ai pedoni dall’alto del ponte ferroviario di viale Cadorna. Tre adolescenti incappucciati, tra i 12 e i 15 anni, che colpisce per il meschino divertimento di far male, al rischio di uccidere, hanno ferito, per fortuna lievemente, bambini e anziani. Tanto che è scoppiata una lite con gli adulti e, per le risposte insolenti e minacciose uno dei mocciosi, uno dei tre bulletti ne avrebbe buscate di santa ragione finendo al Meyer. Mentre si attendono provvedimenti delle autorità. Intanto la comunità s’interroga.
"Sicuramente c’è una mancanza di senso nel rifarsela così, con persone inermi, un vuoto che non è stato colmato, e la mancanza di senso provoca purtroppo questi fatti – commenta don Maurizio Tagliaferri, parroco della Santa Immacolata e San Martino a Montughi –. Oltre alle situazioni già denunciate negli anni passati come parroci, si vanno ad aggiungere questi episodi. Mi ricorda quanto accadeva alcuni anni fa, come per esempio sull’autostrada di Padova. La situazione preoccupa il quartiere, ma non riguarda solo questo quartiere."
Episodi similari si stanno infatti verificando in altre parti d’Italia – proprio ieri sono stati denunciati Umbertide tre 13-14enni per un analogo raid – e torna a riaffacciarsi l’incubo della truce moda degli anni ’90. "Come vicariato avevamo già fatto una lettera pubblica anno scorso e non è stata presa in considerazione – ricorda don Paolo Capecchi della parrocchia del Sacro Cuore al Romito – ciò che avevamo da dire, lo abbiamo già scritto lì e la situazione rimane immutata."
Il 10 ottobre 2023 infatti i parroci del vicariato di Rifredi avevano scritto una lettera: "Furti, risse, ubriachezza molesta, si susseguono, un generale senso di trascuratezza si manifesta nel decoro urbano ma ancor più negli atteggiamenti delle persone (…) Proprio i giovani sono i primi per i quali siamo preoccupati. (…) Rifredi ha cambiato volto. È diventata anonima, indifferente, teatro di azioni e presenze frutto di un crescente conflitto sociale, aumentata povertà, affrettate decisioni a livello politico (…) Siamo pronti a fare la nostra parte, ma abbiamo bisogno del contributo di tutti, in particolar modo, di chi è chiamato ad amministrare questa città ", facevano appello i preti del quartiere, in una missiva ben più articolata, il cui testo integrale è disponibile sui siti di alcune parrocchie tra cui Immacolataesanmartino.org e Sanpioxfi.org "Tanti ragazzi sono vuoti e non si offre loro molto: purtroppo ci sono fragilità, ma questi atti non sono da giustificare – dice don Francesco Carensi, parroco di Sant’Antonio al Romito – Quanto è accaduto è un grande dolore".