FIRENZE
Sarà la storia dell’amore "sbagliato" di Rossella Casini ad ispirare il prossimo romanzo di Roberto Saviano. Rossella, studentessa fiorentina di borgo La Croce, è scomparsa a Palmi il 22 febbraio del 1981 ed è riconosciuta come vittima di ‘ndrangheta sebbene il suo corpo non sia mai stato ritrovato. La sua è una vicenda in cui si intrecciano ingenuità, ossessione, coraggio, desiderio, tradimento. Una vicenda che pare impossibile, eppure è assolutamente vera. Vera come quella telefonata, l’ultima, che il babbo Loredano ricevette da Rossella: "Babbo, sono ancora in Calabria alla Tonnara di Palmi da amici, ma non ti preoccupare: stasera prendo il treno e torno a Firenze".
Invece Rossella non tornò mai. Un pentito di ’ndrangheta dirà, anni dopo, che Rossella, "la straniera", l’avevano fatta a pezzi e buttata in mare. Rossella aveva conosciuto uno studente calabrese, Francesco Frisina. Non sapeva che fosse il figlio del boss Domenico e che giù, a Palmi, fosse in corso una faida tra la ’ndrina Gallico, a cui appartenevano i Frisina, e la famiglia dei Parrello-Condello.
Nell’estate del 1979 suo suocerto venne giustiziato in un agguato, lei, mossa da un amore puro, volle provare a salvare il suo fidanzato da quella guerra.
In contemporanea con la pubblicazione di "L’amore mio non muore", i libri di Saviano entrano nel catalogo Einaudi, e sarà in libreria il prossimo maggio.
"Gomorra", invece, uscirà, a pochi mesi dal ventennale, con una nuova introduzione in cui l’autore racconta la storia di un libro che si è rivelato fin da subito un terremoto culturale, sociale e civile. E che ha cambiato per sempre la sua vita, costringendolo a vivere sotto scorta.