REDAZIONE FIRENZE

Sberla allo studente, il professore a processo

Il caso all’alberghiero Saffi. Colpì il suo allievo che si stava stiracchiando: a giudizio per lesioni e abuso dei mezzi di correzione

Firenze - Uno scappellotto che fece male, ma che fece anche molto rumore quello del professor V.S., 62 anni, docente all’epoca dei fatti dell’istituto alberghiero fiorentino Saffi.

L’apostrofo manesco che avrebbe riservato a un suo studente quindicenne, nel gennaio del 2020, fece un gran can can, creando un dibattito tra doverosa inflessibilità dell’educatore e limiti della stessa.

Ma la procura, con il sostituto procuratore Ornella Galeotti, non s’è curata dei discorsi antropologici e si è limitata ad applicare la legge. Esercitando l’azione penale nei confronti del docente, che nel frattempo ha cambiato scuola, sulla base delle dichiarazioni e di un referto medico che certificò un "trauma cranico lieve non commotivo" e tre giorni di prognosi.

Abuso dei mezzi di correzione e lesioni personali, l’accusa con cui V.S. comparirà, il 5 maggio prossimo, dinanzi al giudice Rosa Valotta in seguito a un decreto di citazione diretta a giudizio emesso dalla stessa procura.

E lì, in aula, ognuno racconterà la propria versione.

Quella difensiva, la anticipa il difensore del professore, l’avvocato Marco Rocchi, secondo il quale l’imputato avrebbe invitato più volte l’alunno a stare seduto al banco in maniera composta e poi, non avendo ottenuto risultati, lo avrebbe colpito con "la mano semichiusa" all’altezza dell’orecchio sinistro.

A innescare l’indagine, una denuncia della famiglia dello studente, assistita dagli avvocati Gabriele e Nicola Zanobini, che non digerì affatto la condotta dell’insegnante.

Tutto sarebbe accaduto durante l’ora di cucina. L’allievo si sarebbe stiracchiato, alzando le braccia e inarcando la schiena, e il prof avrebbe reagito con quella sberla.

Muti i ragazzi in classe, choc per lo studente: a scuola arrivò un’ambulanza, la mattinata finì a Santa Maria Nuova. I genitori, avvertiti dalla scuola, s’imbufalirono.

"Siamo scossi – dichiarò la madre del ragazzo –. Quando mio figlio ci ha chiamato, agitatissimo, non ci abbiamo visto più. Com’è possibile che a scuola succedano certe cose? Oltretutto, quest’insegnante ha anche cercato di minimizzare, in un primo tempo, l’accaduto di fronte ai carabinieri. Poi, ha dovuto ammettere che lo schiaffo c’è stato. E anche bello sonoro".

Prima dell’inchiesta penale, Francesca Lascialfari, la preside del "Saffi", l’alberghiero che da anni forma personale specializzato per i nostri ristoranti e alberghi, ma non solo, avviò un procedimento di disciplinare.

Oggi il professor V.S. non insegna più in quella scuola, ma da un’altra parte.

stefano brogioni