È la più grande strage di civili della storia, ergo si è tutti d’accordo a condannarla? No. Al partito di chi non riesce proprio a condannare l’assalto a Israele, alla falange dei ’sì, ma’ che esonda ovunque, si uniscono i pretoriani di un’equidistanza pelosa e singolare quando cerca di mettere dalla stessa parte una democrazia (Israele) e un’organizzazione terroristica (Hamas). Gli ultimi casi arrivano dalla Toscana, terra che si vanta di essere il primo (allora) Stato ad aver abolito la pena di morte nel 1786 e che oggi pare più vicina a parafrasare Orwell: "I morti sono uguali per tutti, ma certi morti sono più uguali degli altri".
Il primo episodio accade a Pisa e vede come protagonista l’imam locale, Mohammad Khalil, che al nostro giornale dichiara papale papale: "Quella palestinese è la resistenza contro un’occupazione militare che va avanti da molti anni nell’indifferenza generale dell’Occidente. Così come gli ucraini hanno diritto a difendersi dall’aggressione militare di un altro Paese, anche i palestinesi hanno diritto alla resistenza e a difendersi dall’oppressore". Apriti cielo: le parole – che sono come pietre e l’imam dovrebbe saperlo – scatenano un vespaio. Prima parte la politica con gli europarlamentari Ceccardi e Fidanza ("inaccettabile"), poi interviene la comunità ebraica di Pisa ("affine a visioni integraliste"). E così l’imam stesso, a frittata fatta, ingrana la retromarcia: "Non ho mostrato ostilità nei confronti della comunità ebraica, né appoggiato alcuna barbarie. Essere pro Palestina non significa appoggiare le morti di civili innocenti". Equidistante, appunto.
Cosa che fa anche il presidente del consiglio comunale di Firenze, Luca Milani, per il quale sono "sbagliate le manifestazioni pro Palestina e pro Israele, non servono alla causa della pace". E anzi, per lui, sarebbe meglio fare un’unica grande manifestazione, tutti insieme appassionatamente, "per la pace e per il diritto di esistere di Israele e della Palestina". E scoppia il caos: Italia viva chiede le dimissioni di Milani. L’eurodeputato Danti è durissimo: "L’eccidio di questi giorni non gli basta?". Domanda estendibile anche al Pd fiorentino, che invece Milani difende: "Ne condividiamo il pensiero". Grande, qui, è la confusione sotto il cielo. Eppure non dovrebbe esserlo. O no?
G. P.