ERIKA PONTINI
Cronaca

Scandicci, trionfo Sereni: "Più che campo largo ha vinto la famiglia". Traino da sport e cultura

"La prima cosa che farò? Andare al cimitero da Niccolò Ciatti non ha avuto giustizia e voglio mandare un messaggio ai giovani". Primarie? "Non ero la prescelta, mi ha voluta la gente più che il Palazzo". .

Scandicci, trionfo Sereni: "Più che campo largo ha vinto la famiglia". Traino da sport e cultura

Scandicci, trionfo Sereni: "Più che campo largo ha vinto la famiglia". Traino da sport e cultura

Claudia Sereni sindaca, qual è la prima cosa che farà?

"Andare al cimitero a trovare Niccolò Ciatti, ancora aspetta giustizia. Un modo per lanciare un messaggio ai giovani: noi ci siamo".

E la seconda?

"A casa di Dea Rubboli, 101 anni che in campagna elettorale mi raccontò di quando a 23 anni andò a votare per la prima volta con le amiche: c’è in lei quella straordinaria passione democratica per il voto".

Claudia Sereni, 50 anni, salde origini scandiccesi, due figli con cui ha girato l’Italia e il mondo (da Alessandria a Barcellona) prima di tornare a casa e buttarsi in politica. Quando anni fa incoraggiò Fallani a scendere in campo per poi diventare assessora della sua giunta. Oggi è sindaca con il 55% di consensi.

Soddisfatta?

"Molto per il risultato e gli equilibri raggiunti. Ottimo risultato del Pd anche con gli under 30 nel segno del rinnovamento e benissimo la mia civica".

Pd, Azione, Cinquestelle e Avs. Ha vinto il campo largo?

"La chiamerei piuttosto la grande famiglia del centrosinistra. Il campo largo prevede che metti una tenda e te ne vai quando non ti sta bene qualcosa, noi invece abbiamo intrecciato legami e quando ci saranno problemi arriveremo a una sintesi per restare uniti".

Un messaggio a chi non ha scelto una coalizione ampia?

"Una sinistra unità è vincente e lo abbiamo dimostrato. E’ un progetto territoriale che parla all’Italia: il centrosinistra può tornare a governare il Paese, il risultato alle Europee ce lo dimostra".

Nessun accordo con Italia viva. II centro è morto?

"La debolezza l’hanno decretata i numeri. Prima delle primarie avevamo aperto un dialogo con i vertici di Iv ma quando il Pd ha scelto la strada delle Primarie, hanno scelto un civismo centrista che nella realtà ha preso voti nel centodestra".

Donna, sindaco. In questa tornata siete parecchie. E’ stato sfondato il soffitto di cristallo?

"Scandicci è stata un’avanguardia con la prima sindaca negli anni ’50, Eleonora Tursiani. Ma i cambiamenti sono progressivi: non si passa da zero a cento ma ciascuna donna che si candida e raggiunge l’obiettivo rappresenta un incentivo per le altre".

Le donne vanno di ’moda’?

"E’ una percezione. Restiamo una minoranza. Una donna deve dimostrare di avere titoli e competenze. Ma la storia recente ci insegna una cosa diversa".

Quale?

"Che, come è accaduto nel Pd, e c’è da fare un salvataggio si cerca una donna, la Schlein. Io lo chiamo il miracolo rosa".

Scelta con le Primarie, momento travagliato?

"Era stato dato un indirizzo unitario ma ci si è resi conto che c’era un dualismo che ha portato a non avere i numeri sufficienti alla candidatura secca. Le Primarie il partito le sofferte un po’, la cittadinanza le ha vissute con entusiasmo. Ci ha riportato fuori dalle stanze della politica, nelle strade, nei circoli, tra la gente".

Qualcuno l’ha osteggiata?

"Non ero la prescelta ma osteggiata direi di no. Io non vengo da una storia di pura politica ma dal mio lavoro. Mi sono conquistata questa vittoria pezzo a pezzo, e ho avuto più sostegno fuori dal Palazzo che dentro. Mi sono candidata perché me lo ha chiesto la gente".

Il rapporto con il vicesindaco Giorgi, suo competitor?

"Questa parabola non è facile da elaborare. Andrea è una persona creciuta in questo mondo, ha avuto la stima di tanti. Ha fatto la sua partita, l’ha persa. Mi ha chiamata appena eletta".

Impianti sportivi, a Scandicci c’è un problema...

"Abbiamo appena preso 5 milioni di euro per investire nel campo del San Giusto e riqualificare il manto e tutta la parte verde. Ma voglio realizzare un campo adeguato per la serie D, il più accessibile della Toscana e chiamerò le le migliori professionalità".

Crisi della moda...

"Voglio creare un osservatorio permanente con Firenze, Arezzo e Pisa per studiare il comparto. Se non un Distretto dobbiamo accendere la luce e attrarre investimenti anche attraverso nuove infrastrutture: il casello autostradale, nuova viabilità e il ponte a Signa. Con le imprese va ritrovata un’armonia".

Scandicci dormitorio di Firenze? Lavorerà con il nuovo sindaco o sindaca?

"Spero con la prima sindaca di Firenze. Scandicci non è più la città-dormitorio e abbiamo in testa molti progetti: dalla riapertura del Teatro studio, alla realizzazione del Museo della Borsa capace di raccontare l’artigianalità per intercettare turisti. Con Firenze dovremmo essere sorelle: noi l’anima contemporanea, loro il grandissimo attrattore".

I suoi figli?

"Sono orgogliosi. Hanno 24 e 25 anni. Li ho avuti prestissimo e siamo cresciuti insieme, attraversando tante stagioni e tante città. Loro sanno cosa significa questo risultato per me".