ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Scavalco Tav, Firenze chiede risposte: "A settembre sarà caos pendolari"

Il sindaco Nardella e i tecnici stanno preparando il sopralluogo alla Foster e allo ‘scavalco’ di Rifredi. "Con le novità che stanno emergendo siamo sempre più preoccupati e molto insoddisfatti per i ritardi"

Il sindaco Nardella con il governatore Giani in uno dei sopralluoghi ai cantieri Tav

Il sindaco Nardella con il governatore Giani in uno dei sopralluoghi ai cantieri Tav

Firenze, 24 agosto 2022 - C’è una crescente preoccupazione a Palazzo Vecchio sul presente e sul futuro del nodo fiorentino dell’Alta velocità, a lla luce d i quanto emerge sulla situazione dello ‘scavalco’ di Rifredi, con la galleria sotterranea che si allaga con acqua di falda per un difetto di progettazione e che, a undici anni dalla sua realizzazione e messa in esercizio paziale, non ha mai ricevuto il collaudo tecnico amministrativo.

I timori riguardano specialmente le opere realizzate e da realizzare in falda, come quella del tunnel dello ‘scavalco’. Ma anche i tempi di realizzazione e di consegna di stazione Foster e sottoattraversamento che continuano a slittare, nonostante sia stato pubblicato il bando per l’assegnazione del maxi appalto da oltre un miliardo e 100milioni.

Il sindaco Dario Nardella e i tecnici del Comune, dopo aver annunciato per settembre un sopralluogo al cantiere del ‘camerone’ Foster agli ex Macelli, ora lo stanno preparando. E – viste le novità emerse nell’inchiesta de La Nazione – il sopralluogo si allungherà allo scavalco di Rifredi. Stesso intento del governatore toscano Giani: quindi i due enti si coordineranno.

"La nostra linea resta di forte insoddisfazione, preoccupazione e richiesta di chiarimenti in attesa di un nuovo incontro con i vertici di Rete ferroviaria italiana e Ferrovie dello Stato, dopo il sopralluogo di settembre", dicono a Palazzo Vecchio.

Una delle richieste puntuali è capire se all’interno dell’appalto sono ricompresi gli interventi risolutivi richiesti dalla commissione di collaudo in corso d’opera, presieduta dall’ingegner Francesco Montanari e liquidata in anticipo da Rfi.

In diciotto visite e altrettanti verbali, pur essendo stata nominata con notevole ritardo, la commissione ha fatto presente ciò che non andava e che non va, perché nel frattempo niente è stato fatto.

"Dall’esame dei progetti costruttivi la commissione constatò che la guaina di impermeabilizzazione lasciava scoperto il punto d’attacco fra l’intradosso del solaio di copertura della galleria artificiale e il piedritto d’appoggio, consentendo l’infiltrazione dell’acqua quando il livello della falda lo superava. Questa situazione è stata poi sistematicamente ripresa in tutti i successivi verbali di visita", spiega l’ingegner Montanari.

Non si è mai corsi ai ripari, visto che sopra il tunnel dello scavalco i treni transitano da undici anni e la galleria sottostante in cemento armato potrebbe, nel tempo, con le infiltrazioni continue, indebolirsi? "Nodavia tentò di risolvere la situazione con iniezioni di cemento, intervenendo sugli effetti anziché sulle cause, senza ottenere miglioramenti significativi e stabili. Nel verbale di accertamento, redatto dalla commissione successivamente alla risoluzione consensuale della convenzione Rfi-Nodavia, la commissione ha dichiarato lo scavalco, nelle condizioni attuali, non collaudabile e che i correttivi devono intervenire sulle cause e non sugli effetti, diversamente si cronicizza una situazione inaccettabile, specie in un’opera destinata al transito dei treni dell’alta velocità".

Nonostante le garanzie di Rfi che l’opera ha ricevuto tutti gli ok previsti dalla legge, la politica vuol vederci chiaro. Così come sui ritardi della partenza dei cantieri, slittati ancora, a aprile 2023. Questi ritardi causeranno disagi, perché allontanano la risoluzione dei problemi dei pendolari. "Purtroppo ci troveremo a settembre a dover fare i conti ancora una volta con i ritardi del trasporto regionale", spiegano ancora a Palazzo Vecchio. Dove si sta studiando una modalità per rivalersi su Ferrovie dello Stato.