Lo spostamento d'aria provoca subito gravissimi danni. Sono almeno una quindicina le aziende limitrofe che vengono investite dallo scoppio. A sera, quando sono le 20, si contano due morti, tre dispersi e 26 feriti. Di questi, nove sono stati portati in ospedale nell'imminenza dell'esplosione, mentre altri 17 si sono recati spontaneamente nelle strutture ospedaliere per farsi curare ferite principalmente da taglio a causa dei vetri che sono saltati. "Sembrava un inferno, e ora penso a quei ragazzi della raffineria che venivano qui a fare colazione", dice la proprietaria di un bar che si trova poco lontano dal luogo dell'esplosione. Dei due morti, uno è Vincenzo Martinelli, 51 anni, autista di autobotti: lascia due figlie. Per lui non c'è stato niente da fare, troppo gravi le ferite riportate nello scoppio. In quel momento si trovava appunto nella struttura in cui vengono caricate le sostanze sulle autobotti.
CronacaCosa sappiamo fin qui della tragedia di Calenzano: esplosione, ipotesi, vittime. Com'è l'impianto