Mor N'Diaye era ai domiciliari e quindi, almeno sulla carta, non avrebbe potuto o dovuto essere in macchina con Federico Perissi. Il 41enne di origini senegalesi, nato a Genova e residente a Campi Bisenzio da tempo, era finito ai domiciliari dopo aver seminato il panico all’esterno dello Strizzi Garden, locale di Novoli molto frequentato soprattutto nel fine settimana.
La sera di venerdì 4 aprile era entrato con foga nel locale, afferrando per il collo e trascinando fuori con sé un giovane, suo conoscente, e facendolo salire nella sua auto con forza. N’Diaye, a quanto pare, era già noto alle forze dell’ordine e conosciuto nell’ambiente della movida, perché il buttafuori del locale si è allarmato alla sua vista, a maggior ragione di fronte a quella scena. Insospettito, si è avvicinato per capire cosa stesse accadendo tra i due, ma N’Diaye, di tutta risposta, gli ha puntato una pistola (che si sarebbe poi rivelata una scacciacani) alla testa, per poi salire a bordo dell’auto e scappare verso viale Redi. Tutto sotto lo sguardo dei clienti radunati all’esterno.
Mor N'Diaye, ex campione di arti marziali, era insomma un soggetto pericoloso che però, la sera di domenica, ha potuto comunque mettersi in viaggio con la guardia giurata e ucciderla in maniera brutale. Il braccialetto elettronico che avrebbe dovuto inviare un segnale alle autorità in caso di allontanamento dai domiciliari non era infatti ancora arrivato e quindi N'Diaye ne era sprovvisto. Un ritardo che è probabilmente costato la vita a Federico Perissi.