Una manovra azzardata, una curva presa in maniera sbagliata o le cattive condizioni dell'asfalto possono aumentare il rischio di incidenti, ma tra le problematiche che spesso stanno alla base di incidenti come quelli che si verificano in FiPiLi c'è l'errata distribuzione del carico. "E' una questione di pesi, di come vengono distribuiti e di come vengono fissati. Se il mezzo è caricato male, l'effetto portafoglio è più probabile". Salvatore Ripa è un agente della Polstrada in pensione, ha uno studio a Livorno ed è, tra le altre cose, consulente di Assotir e di Aci, per la quale si occupa di sicurezza ed educazione stradale nelle scuole.
"Molto spesso capita che il conducente di un tir non solo non sia responsabile del carico, ma nemmeno assista alle operazioni". E se il materiale all'interno del camion non è posizionato a dovere o, peggio ancora, non è fissato come si vede, il mezzo può diventare ingovernabile. "Quella del caricatore, cioè dell'addetto alla distribuzione del carico, è una figura chiave: è lui che legge le carte e che deve distribuire il materiale in base alla portata e alle regole di carico del camion. Se questo è distribuito male e non è fissato e si muove, il conducente può andare incontro a delle problematiche".
Purtroppo non sono semplici nemmeno i controlli. "Quando la polizia stradale opera insieme ai tecnici della motorizzazione, come avviene sempre in altri paesi, il veicolo viene anche controllato nelle caratteristiche tecnico costruttive. Ma questo - dice ancora Ripa - in Italia non succede spesso. Così gli agenti che operano da soli sono costretti ad attenersi ad una circolare del ministero che dice semplicemente di contestare un'eventuale non idoneità del mezzo di fissaggio". Ma non è evidentemente la stessa cosa.