Firenze, 28 novembre 2023 – “Non ho sentito il sindaco. Ho letto che lui ha dichiarato più volte ai giornali che con me non voleva parlare perché ero un semplice funzionario. Io al contrario ho iniziato la mia vita come funzionario, ora sono un dirigente dello Stato, parlo con tutti, con i funzionari, con gli assistenti. Mi ha fatto molto piacere di avere un funzionario così competente del Comune di Firenze davanti a me”. Parola di Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, che oggi pomeriggio a Palazzo Vecchio ha ricevuto la cittadinanza italiana.
"Dalla mezzanotte sarò cittadino italiano, questa con me è la Costituzione della Repubblica - ha aggiunto -. Il sindaco non c'era, ma c'era un funzionario molto simpatico, efficace, efficiente, con la doppia cittadinanza svizzera e italiana. Ho iniziato questo percorso ormai quasi cinque anni fa, subito dopo la mia riconferma quando ho deciso di non andare in Austria. È durato più a lungo rispetto al previsto, è coinciso con la pandemia, avevo bisogno di tante carte nei tanti luoghi dove ho vissuto e questi in genere scadevano in sei mesi”.
Schmidt, che è di origine tedesca, ha precisato che le carte in regola per candidarsi a sindaco le aveva anche prima di oggi in quanto cittadino comunitario. "E ora mi prenderò un caffè”, ha detto, come primo gesto da italiano.
"Io sono appassionato d'Italia, di cultura italiana”, ha aggiunto Schmidt. Sulla candidatura a sindaco per il centrodestra “deciderò a gennaio. Potrebbe essere un sì o un no, non lo escludo ma non lo confermo nemmeno”. Sul come festeggerà, “al mio interno sto già festeggiando, poi mia moglie ha organizzato una festa con amici, parenti. Sono molto felice e fiero di essere concittadino di personalità grandi come Dante Alighieri, San Francesco, San Tommaso, Benedetto Croce, nel mio campo Luigi Lanzi, Antonio Paolucci - ha aggiunto - L'Italia ha anche la tradizione di Roma antica: sono anche concittadino di Giulio Cesare, Virgilio, Properzio. In questo momento nemmeno durante la notte penso a una vita lontana dall'arte, ho l'arte nel cuore”.
Sullo stadio Franchi e il restyling "essendo parte della commissione che ha lavorato e ha avuto il compito di valutare i progetti in base a un capitolato molto preciso non posso esprimere altro” se non “che sono pienamente d'accordo con la scelta collettiva della commissione, altrimenti avrei dovuto dimettermi”. Schmidt ha anche risposto a chi gli chiedeva un giudizio sulla città di Napoli, altra opzione in ballo per il suo futuro da direttore museale: “Mi è sempre piaciuto, soprattutto il golfo di Napoli. Il golfo è bellissimo ma Firenze è altrettanto bella”.
Infine, “tutte le persone hanno il diritto di entrare agli Uffizi, non è che io sto all'ingresso a fare la selezione del 'tu mi piaci e tu no’. È la regola dell'articolo 97 della Costituzione, che magari qualcuno dovrebbe leggere: l'amministrazione pubblica non dà giudizi su orientamenti religiosi, politici o altro, non è il nostro compito. Chi vuole venire agli Uffizi è benvenuto. A me fa molto piacere che abbiamo rappresentanti di altri Paesi che vengono a vedere i tesori dell'Italia ma anche dell'Ue e del mondo”, ha detto Schmidt rispondendo a chi gli chiedeva come si comporterebbe in caso di visita agli Uffizi degli esponenti del gruppo al Parlamento europeo di Identità e Democrazia, che saranno a Firenze il 3 dicembre invitati dal leader della Lega, Matteo Salvini, per una iniziativa politica. Schmidt, citando l'importanza degli Uffizi, ha detto di non essere “sorpreso” di vedere “persone da tutto il mondo, mi fa piacere. Così come mi fa piacere quando vengono capi di Stato: alcuni di destra, altri di sinistra, altri sono anche difficili da definire con i nostri termini perché differenti dal nostro sistema politico e avremmo delle difficoltà. Gli Uffizi - ha concluso - si confermano come luogo di scambio ed educazione, grazie a questa apertura per tutti quanti”.
In mattinata il sindaco Nardella non aveva risparmiato cannonate a Schmidt: "Si vorrebbe candidare lasciando alla città le due gru del cantiere" degli Uffizi, "i ritardi sul Corridoio Vasariano e un bel giardinetto di quartiere all'uscita del museo, nel cuore del centro storico Unesco della città. Per la campagna elettorale mi sembra un biglietto da visita straordinario", aveva detto in mattinata nel corso della rassegna stampa di Italia 7. Proprio sulla loggia di Isozaki il direttore "aveva preso anche un aereo per andare a Tokio a parlare con il grande architetto e risolvere il problema". Poi, però, "è cambiato il governo, improvvisamente è cambiato tutto e Schmidt acconsente a fare un giardinetto per l'uscita del più importante museo d'Europa insieme al Louvre. Ma che figura fa l'Italia? Un giardinetto così lo facciamo in giro per i quartieri della città. E questo è il grande lascito del direttore Schmidt alla città?".
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano esprime i suoi “complimenti al direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, per avere acquisito oggi la cittadinanza italiana. Ha dimostrato con il suo lavoro e impegno l'attaccamento alla nostra comunità nazionale e ai simboli più importanti della nostra identità. Lo ringraziamo anche per la sua professionalità che, in questi anni, con instancabile determinazione, ha saputo mettere al servizio del nostro patrimonio culturale".