Inizia a salutare Firenze e porta notizie del suo successore. Ma per prima cosa chiarisce: "Non è un addio, solo un arrivederci".
Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt parte per Napoli dove sarà alla guida del Museo e del Real Bosco di Capodimonte, tenendosi però la casa in Oltrarno e la residenza in città. Del resto, resta apertissima la possibilità di concorrere all’ufficio che si trova di fronte al suo: dagli Uffizi si vede la Sala di Clemente VII a Palazzo Vecchio, dove c’è la poltrona del sindaco.
Se diventare o no il candidato del centrodestra ci penserà dopo aver mangiato il panettone, ha detto ieri, aggiungendo con un tono già nostalgico: "Su eventuali possibilità fiorentine inizierò a pensare a gennaio, guardando il Vesuvio".
Intanto ha già parlato col nuovo direttore degli Uffizi, Simone Verde, attualmente alla guida della Pilotta di Parma: "Lascio un museo che credo sia ottimamente preparato per raggiungere nuovi traguardi anche con il prossimo direttore - ha detto Schimdt –, che ho sentito ieri sera (venerdì, ndr) e con il quale abbiamo già iniziato a preparare le consegne. Avrà una squadra leggermente diversa dalla mia, ma avrà a disposizione persone molto forti. Il ruolo di un direttore è un po’ come quello di un commissario tecnico che deve poter mettere insieme la propria squadra". Sulle “Frecce“ verso Napoli che Schmidt si appresta a percorrere con la frequenza del pendolare, sono tanti i suoi progetti fiorentini. Compreso il rientrare alla guida della Galleria dell’Accademia, che sarà unita al Bargello, non appena ci sarà il nuovo bando per la successione di Cecilie Hollberg, che lo ha insidiato nella terna per la nomina a Capodimonte. Insomma, nel suo cuore, viola anche per la squadra di calcio, vede comunque un futuro a Firenze.
E mentre fioccano le polemiche sulla sua possibile incompatibilità fra direttore del museo napoletano e la corsa a sindaco, Schmidt replica: "Qualcuno sostiene che la dirigenza di un istituto dello Stato sarebbe incompatibile con un’attività politica. Questo ovviamente in una democrazia non è vero, succede in un’autocrazia o di una dittatura, dove i cittadini non devono partecipare all’attività politica. Invece l’Italia l’ha disciplinato con grande precisione le regole. Questo non significa, nel mio caso, che devo partecipare, ma le regole ci sono". Per adesso quindi non scioglie la riserva.
Ma oltre alle regole c’è anche un fatto di opportunità, orecchio da cui Schmidt non vuole sentire. Per questo attaccano dal centrosinistra, a cominciare dal deputato Pd Federico Gianassi, che fa gli auguri Schmidt per la nomina al Real Bosco di Capodimonte, aggiungendo però che sarebbe "vergognoso un candidato pendolare. È evidente che i due incarichi non sono politicamente compatibili e la corsa a sindaco di Firenze non lo si fa a tempo perso, né con una poltrona pronta in caso di sconfitta, che sarebbe scandaloso. Se rispetti Firenze, non si fanno calcoli e tatticismi personali e non si usano paracadute messi a disposizione dal governo. Ci aspettiamo parole chiare anche dal ministro Sangiuliano". Anche da Napoli arriva l’altolà. "Eike Schmidt ha dimostrato competenza. In questi anni abbiamo avuto un direttore che lavorando con costanza e abnegazione è riuscito a rilanciare il parco e a raggiungere importanti traguardi. Per questo spero da napoletano che il neo direttore del Museo e Real Bosco sia in carica quanto prima ma soprattutto a tempo pieno", stigmatizza Gennaro Acampora, capogruppo del Pd nel Consiglio comunale di Napoli.