ILARIA ULIVELLI
Cronaca

"Schmidt sindaco a Firenze, perché no?". E’ un’ idea di Sangiuliano. E ora la sostiene anche Sgarbi

Domenica scorsa a Firenze il ministro fa una battuta al culmine di un lungo ragionamento Il sottosegretario: "Va benissimo, se è stato il custode di un museo che rappresenta la nazione"

Firenze, 16 settembre 2023 – Schmidt sindaco, perché no? Domenica scorsa il ministro Sangiuliano era arrivato a Firenze alla celebrazione della Giornata europea della cultura ebraica, già con quest’idea in testa.

Un ragionamento maturato nei giorni precedenti, dopo lo sfregio alle colonne esterne del Corridoio vasariano, quando per la vigilanza armata a presidio dei musei si era consumato lo scontro tra il direttore degli Uffizi e il sindaco.

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano era rimasto colpito dalla linea rigorista di Eike Schmidt e dalla battaglia priva di timori reverenziali ingaggiata con Nardella.

Indipendente di destra dalla scomparsa del Movimento sociale e preso dagli impegni su più fronti, Sangiuliano non pensa minimamente a condividere un pensiero personale fino a domenica scorsa quando da una battura sull’idea che gli aveva ragionato in testa per giorni. Un’idea, niente di più.

Ma da giornalista Sangiuliano è consapevole anche di ciò che quell’idea potrà scatenare.

Potrebbe non avere un seguito, quell’intuizione che era balenata in testa anche al consigliere di Fratelli d’Italia in consiglio comunale il lunedì precedente, con una battuta fatta e finità lì: "Che personaggio Schmidt, capace di tenere testa al sindaco".

Poi il coordinamento di mercoledì sera: Fratelli d’Italia ne esce con due nomi di candidati politici, il parlamentare Paolo Marcheschi e il consigliere Jacopo Cellai e un eventuale civico.

Ne parleranno in un vertice con gli alleati la prossima settimana in Regione, anche per capire se Forza Italia di Marco Stella sta dentro la partita. Mentre a Roma l’ipotesi Schmidt ha iniziato a prendere corpo con i crismi dell’ufficialità.

Nella politica di oggi passare da una battuta a una candidatura ufficiale lo spazio è breve. A volte basta un tweet. Specialmente se il candidato è un personaggio al quale stare sotto i riflettori non dispiace. Il deputato Giovanni Donzelli che di FdI è responsabile nazionale dell’organizzazione, Schmidt lo incontrerà per un colloquio.

Nel frattempo che succede? Perché a un patriota come Sangiuliano salta in mente la candidatura a sindaco di uno straniero? Questo aspetto lo sviscera bene il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.

"L’idea di Schmidt sindaco è del ministro San Giuliano – dice – E’ una battuta che se ci pensiamo bene ha una sua logica". Quale logica? "Fa scatenare una serie di contraddizioni. Chi sostiene che Schmidt non va bene perché è straniero, non tiene conto che sinora è andato bene alla guida del principale museo del Paese che è testimonianza della nostra cultura e della nostra nazione, la rappresenta". Con un sillogismo aristotelico se Schmidt è andato bene come custode dell’identità italica "va benissimo anche come sindaco".

E, ragionando così, Sgarbi sostiene che questa simbolica investitura sarà occasione anche per parlare delle nostre scuole di formazione: "Abbiamo avuto bisogno di uno straniero per guidare uno dei più importanti musei del mondo, questo significa che non c’era una categoria di storici dell’arte formata in Italia con la stessa preparazione – incal za Sgarbi – Per lo stesso principio di qui in avanti potremo avere prefetti, ambasciatori, magistrati stranieri".

A metà tra la provocazione e la constatazione, il sottosegretario non molla l’osso. "Se gli stranieri possono stare nel mondo dell’arte e della musica possono stare ovunque. E Firenze, tra l’altro, ha un precedente illustre, lo statunitense Timothy Verdon al timone del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore".

E allora avanti con la candidatura di Schmidt. Se si risolverà in una bolla di sapone, avrà comunque aperto una breccia.