Firenze, 28 ottobre 2024 - “No ai lavori durante l’orario scolastico. Noi teniamo alla nostra sicurezza. E voi?”. Ecco il messaggio scritto sullo striscione appeso proprio all’ingresso del liceo scientifico Leonardo Da Vinci, dove stamani una larga fetta di studenti non è entrata a scuola. “Scioperiamo perché quello che è successo è gravissimo e soprattutto perché è inammissibile che un cantiere così impattante prosegua anche mentre facciamo lezione. Nelle classi al piano terreno e anche del primo piano i docenti sono costretti a interrompere la didattica quando i rumori diventano insopportabili. Chiediamo sicurezza e anche rispetto. Non riusciamo a studiare in questa maniera”, protestano i ragazzi.
Venerdì scorso, intorno alle 10, tutto l’edificio è stato evacuato dopo la comparsa di alcune crepe proprio in corrispondenza del cantiere allestito da quasi due anni per l’adeguamento sismico del liceo. Greta è ancora molto spaventata: “Ero nel corridoio quando ho sentito un forte boato. Ho percepito che il pavimento si stava abbassando ed ho visto anche una crepa su un muro. Sono stati attimi di terrore che non dimenticherò”. Le verifiche tecniche sono andate avanti durante tutto il fine settimana ed hanno certificato che la scuola è agibile, in quanto non ci sono per fortuna lesioni strutturali. Ieri sera, alle 21,30, tramite il registro elettronico la dirigente Annalisa Savino ha informato tutta la scuola che, stamani, le lezioni sarebbero iniziate alle 9,10. Ma lo sciopero era nell’aria e stamani si è concretizzato. Ad organizzare la protesta, il collettivo del Maggio.
Qualche studente è arrivato con un caschetto in testa proprio per rimarcare “l’esigenza di una scuola sicura”. Da parte loro, sia il liceo che la Metrocittà sono disponibili ad incontrare gli studenti per rispondere a tutti gli interrogativi che da giorni si accumulano nelle loro teste.
E domani ci sarà anche un consiglio di istituto durante il quale si affronterà l’argomento. “É vero - conferma la preside Savino -: talvolta i lavori creano parecchi rumori. Io per prima ho posto il problema. Da parte degli enti c’è l’impegno a spostare le lavorazioni più impattanti quando non c’è la didattica. Questo sarebbe già nei patti, ma è capitato che la ditta non abbia rispettato quanto concordato. Un concetto che abbiamo ribadito più volte”.
“Vogliamo capire quel che è successo ed avere la certezza che non riaccada più”, afferma Lorenzo. Ma gli studenti vanno oltre: “Una scala antincendio è al momento inagibile proprio per via del cantiere. Incredibile poi che alcuni professori non abbiano subito capito che quello che stava suonando era l’allarme. Proprio quella mattina era prevista la prima prova di evacuazione. E alcuni docenti, scambiando quel suono per la normale campanella della ricreazione, hanno proseguito a spiegare o a interrogare”. Dal collettivo lanciano accuse precise: “Non è vero che l’evacuazione si è svolta in modo impeccabile. Quasi tutti gli studenti sono usciti dallo scalone interno e non dalle scale antincendio. Questo ha ritardato la fuoriuscita di tutti i ragazzi, molti dei quali si sono trovati ad attendere il loro turno rimanendo letteralmente bloccati in cima alle scale”.