MONICA PIERACCINI
Cronaca

Maggio, i sindacati proclamano lo stato di agitazione

A rischio la Traviata di Giuseppe Verdi, il 5 ottobre, e il concerto sinfonico diretto da Zubin Mehta, il 7 ottobre. “I lavoratori – denuncia la Fials Cisl – sono in uno stato di stress psico-fisico che mette a rischio la qualità artistica degli spettacoli”

Il teatro del Maggio (repertorio)

Firenze, 2 ottobre 2021 – Sciopero dell'orchestra del Maggio musicale fiorentino il 5 ottobre, in contemporanea con La Traviata di Giuseppe Verdi, e il 7 ottobre, in occasione del concerto sinfonico diretto dal maestro Zubin Metha. A proclamarlo la segreteria provinciale della Fials Cisal, che in una nota a firma del segretario Enzo Sciarra e di Lorenzo D'Attoma e Fausto Bombardieri, per le Rsa, denuncia “la più completa sfiducia nell'operato dell'attuale dirigenza” del Maggio.

La Fials Cisal, in particolare, punta il dito contro le “gravissime disfunzioni organizzative” e “carenze gestionali” denunciate più volte a partire dal 2016 e “la più completa inosservanza delle corrette relazioni industriali”. Inoltre, dice il sindacato, “permane il più totale caos organizzativo che vede una direzione sempre più in confusione procedere nella più disorganica organizzazione del lavoro”, priva del “confronto con le rappresentanze aziendali” e “invitabilmente fonte di contenziosi gravissimi come per esempio quello inerente la tournée di Dubai programmata dalla Fondazione per i prossimi 9,10 e 11 ottobre e ancora ufficialmente da definire”.

In questo contesto, aumenta lo “stress psicofisico” dei lavoratori, a tal punto da compromettere il rendimento lavorativo e, di conseguenza, con il rischio di compromettere anche la qualità artistica. “La produzione è molto intensa e molto faticosa, ma non arrivano informazioni e l'organizzazione del lavoro non consente un clima sereno tra i lavoratori, a tal punto che non riescono a garantire la qualità del loro lavoro”, spiega Sciarra. “A breve ci sarà una trasferta a Dubai. Ci dicono che si faranno viaggi in pullman di 13 o 14 ore. Una situazione che diventa pesante. E il problema non è nuovo. Solo nel 2021 abbiamo già proclamato due volte lo stato di agitazione e la prima lettera che abbiamo inviato su questo tema risale al 2016”, conclude il segretario provinciale della sigla sindacale, Sciarra.

Dure critiche, che si aggiungono alla preoccupazione, scrive la Fials Cisal, delle 'voci' che circolano con insistenza e non smentite dalla Fondazione su “inequivocabili criticità economiche dovute alla difficoltà di rendere compatibili l'entità delle entrate con gli oneri finanziari occorrenti per i ritmi produttivi adottati dal teatro che ne metterebbero addirittura a rischio il bilancio”.

Sono in stato di agitazione anche Slc Cgil e Fistel Cisl. “La produzione è intensa. Questa settimana per esempio – spiega Angelo Betti, della Fistel Cisl – il Maggio fa cinque produzioni diverse. E' insostenibile, considerando che i dipendenti del Maggio sono solo 297. La disorganizzazione nasce anche da questo”. “Abbiamo un incontro programmato con il sovrintendente il 6 ottobre e, alla luce dello sciopero proclamato dalla Fials Cisal, abbiamo chiesto di anticiparlo a lunedì 4 ottobre”, conclude.