CARLO CASINI
Cronaca

Sciopero per le aggressioni: "Daspo ai violenti su bus e tram. E a bordo anche i vigilantes"

Le richieste dei sindacati per difendere autisti e passeggeri dopo i tanti episodi degli ultimi mesi. Si è fermato il 70% dei lavoratori, disagi limitati. Chiesto anche un incontro in prefettura.

Un cartello anti aggressioni comparso ieri alla fermata della tramvia

Un cartello anti aggressioni comparso ieri alla fermata della tramvia

Daspo per gli aggressori, vigilantes e nuove misure di sicurezza a bordo, a partire dai vetri protettivi per gli autisti, e la costituzione ufficiale della Polmetro (al momento la Questura sta comunque già mettendo alcuni agenti a vigilare sulla linea). Sono le richieste dei sindacati per dire basta alle violenze contro gli autisti di bus e tram, una richiesta messa nero su bianco anche su cartelli attaccati alle fermate e sui mezzi. Il pacchetto sicurezza è emerso ieri durante lo sciopero provinciale di autisti e tramvieri di At, Fratelli Alterini e Gest contro le aggressioni. La protesta, indetta da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Cobas, ha raggiunto un’adesione di circa il 70% con disagi limitati per i cittadini.

"Molti lavoratori prendono servizio con la paura di venire minacciati o aggrediti e a nulla servono tutti i comunicati di solidarietà che riempiono i giornali ma non portano soluzioni", tuona dalla Filt Cgil il segretario interprovinciale Claudio Gani. Rincara la dose Fiasa-Cisal che tramite il responsabile rapporti con le istituzioni, Massimo Milli, chiede anche "daspo dai mezzi pubblici, cabine completamente chiuse, pene più severe e presenza a bordo della vigilanza privata come negli stadi". Fit-Cisl invece sottolinea l’urgenza di "un confronto per un protocollo di interventi mirati. Solo agendo congiuntamente con istituzioni e aziende arriveremo a risultati concreti", afferma il coordinatore Gianluca Mannucci. Per questo i sindacati sollecitano un incontro con la regìa della Prefettura e fanno sapere che il Comune avrebbe già espresso disponibilità. L’ultima aggressione ai danni di un’autista risale lunedì alla fermata Arcipressi: un uomo straniero ha prima aggredito una passeggera, poi ha picchiato la conducente quando questa ha aperto la porta per aiutare la donna. "Io invece arrivai al capolinea e a bordo c’era solo una coppia italiana – racconta S., autista che ha subito un’aggressione ad agosto –. Chiesi di scendere, ma volevano tornare indietro. Spiegai che ero arrivato a fine turno e dovevo riportare il bus in deposito. La signora si arrabbiò e allungò le mani nel posto guida schiaffeggiandomi e graffiandomi. L’azienda è stata molto comprensiva e mi ha seguito, però se il posto guida fosse chiuso non sarebbe successo".

Le testimonianze raccolte ieri fra autisti e passeggeri dicono che nulla è cambiato. "Le offese sono quotidiane: purtroppo manca l’educazione – dice un conducente al capolinea del 78 – Basta un po’ di ritardo per il traffico. Paura di notte? Faccio il capolinea a porte chiuse".

Fra i passeggeri c’è tanta solidarietà con i conducenti, perché autisti e passeggeri sono sulla stessa barca, anzi bus. "Da donna che prende i mezzi all’alba ho paura, spesso ci sono questuanti molesti. E la sera meglio non aspettare alle fermate isolate", racconta Cristina. "Appena salito sul tram alla Leopolda un uomo mi ha sferrato il cazzotto senza motivo – testimonia Paolo, che aspetta il 9 –. Perciò massima solidarietà agli autisti".

Carlo Casini