REDAZIONE FIRENZE

Scontri a Firenze, dalle lesioni alla resistenza: tutti i reati nel fascicolo

Accertamenti in corso sia sulle iniziative dei manifestanti che sulle risposte della polizia

Firenze, 28 febbraio 2024 – Un fascicolo «onnicomprensivo», dove al momento non figurano indagati ma che racchiude ogni ipotesi di reato che potrebbe essersi consumato negli scontri di venerdì scorso sul lungarno, in prossimità del consolato americano. Quando un gruppo di manifestanti, composto perlopiù da studenti, da piazza Ognissanti, punto concordato di fine del corteo, si è diretta verso la sede consolare a stelle a strisce, incontrando la resistenza dei cordoni di polizia e carabinieri.

La digos sta preparando un’informativa, ma la procura cerca anche i video che possano fotografare ogni attimo di quella mattinata convulsa. Molto materiale proviene dagli smartphone degli stessi manifestanti - alcuni dei quali hanno sporto denuncia per le lesioni subite -, ma il rischio è che le riprese “soggettive“ non riescono a dare la più ampia ricostruzione di quanto andato in scena quel giorno.

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, domani riferirà degli scontri di Firenze (e di Pisa) nell’aula del Senato. L’altro ieri, ne ha invece parlato al consiglio dei ministri. A Firenze, secondo la versione del Viminale, i manifestanti hanno preavvisato la questura «solo 24 ore prima del suo inizio» e «durante lo svolgimento del corteo, dopo aver acceso numerosi fumogeni e imbrattato un esercizio commerciale, hanno cercato di raggiungere il Consolato Generale Usa, già oggetto di attentato incendiario» il 2 febbraio scorso, «non rispettando quanto comunicato in sede di preavviso in merito al luogo di conclusione della manifestazione» provando «più volte a sfondare il cordone di sicurezza posto a protezione dell’obiettivo sensibile».

I manifestanti rischiano di essere deferiti per l’allontanamento dal percorso concordato e la resistenza alle forze di polizia. Ma, da parte della procura, saranno compiuti accertamenti anche sui poliziotti che, durante le “cariche di alleggerimento“ hanno provocato lesioni ai manifestanti. In particolare, sarà valutato se l’energia usata durante l’intervento sia stata consona alla situazione di tensione venutasi a creare a due passi dall’“obiettivo sensibile“.

ste.bro.