REDAZIONE FIRENZE

Scontro tra tifosi a Enschede Fiorentini in cella, poi spediti a casa

Trenta ultras viola portati in caserma dopo i tafferugli fuori dall’albergo prima della gara europea. Ingresso vietato in città, Nardella scrive una mail al sindaco olandese e contatta l’ambasciata

Una cella e niente partita per i trenta tifosi della Fiorentina rimasti coinvolti, mercoledì, nei tafferugli avvenuti nel centro di Enschede. Il racconto di uno di loro: "Siamo stati prelevati dalla polizia, che ci ha detto che saremmo stati accompagnati nella friend zone dello stadio. Invece, dopo ore rinchiusi in una cella della caserma, siamo stati informati che saremmo stati accompagnati fuori città". Una sorta di foglio di via che ha impedito ai supporter della Fiorentina di assistere al ritorno di Conference contro il Twente; un provvedimento più pesante rispetto al divieto che il sindaco della città aveva applicato agli "ospiti sgraditi". Ma la versione degli ultra’ viola è diversa da quella raccontata dal video circolato da mercoledì sera sui media olandesi. Immagini in cui si vedono due fazioni contrapposte: contro i viola volano anche sedie, e loro rispondono impugnando quelle che dai filmati sembrano delle sottili aste. L’avvocato Giacomo Passigli, contattato da uno dei fermati, che ha tentato anche di mediare con il consolato italiano all’Aja, riferisce che "secondo quanto mi è stato riportato, il gruppo, che in quel momento era l’unico presente in città, è stato accerchiato sotto l’albergo. È iniziato un lancio di pietre, che non si vede nei video, e hanno deciso di rispondere all’aggressione subita". Poca la polizia presente: nelle tante immagini che circolano on line, tre figure in divisa sono nei pressi ma non intervengono, forse per la palese insufficienza numerica. I rinforzi sarebbero arrivati quando la tensione tra i due gruppi era scesa. La vigilia del match sarebbe poi scivolata via per i viola senza altri episodi.

Ma ieri, i trenta, tutti tifosi della Fiesole, sono stati raggiunti dalla polizia in hotel e poi parcheggiati nella celletta della caserma della polizia locale. Hanno avuto da bere e da mangiare, un ventilatore per il caldo, sono rimasti in possesso dei loro telefonini ma poi a metà pomeriggio hanno ricevuto la comunicazione che sarebbero stati riaccompagnati all’hotel e poi allontanati.

"Dalle prime ricostruzioni sembra che molte cose non abbiano funzionato a Enschede - dichiarano Alessandro Draghi e Jacopo Cellai di Fratelli d’Italia -. Occorre far luce su quanto avvenuto, e capire se effettivamente centinaia di tifosi olandesi siano andati sotto l’albergo dei fiorentini per provocarli. E’ grave che un sindaco dell’Unione Europa vieti indiscriminatamente l’ingresso nel centro cittadino ai tifosi di una nazionalità. Chiediamo al sindaco Dario Nardella di prendere posizione in merito anche in veste di presidente di Eurocity. Schengen non può valere a giorni alterni". Il sindaco Dario Nardella ha inviato una e-mail al sindaco di Enschede e ha contattato l’ambasciata e ha espresso l’auspicio che la la trasferta si svolgessero "serenamente, senza altri incidenti".

Ste.Bro.