Scoppia il caos in Seconda categoria. Lancio di fumogeni e bomba carta. Ferito un tifoso, partita interrotta

Scontri prima dell’inizio della gara tra Reconquista e SB Barberino: 19enne colpito a una mano dal petardo

Scoppia il caos in Seconda categoria. Lancio di fumogeni e bomba carta. Ferito un tifoso, partita interrotta

Al campo sono intervenuti i carabinieri, che hanno sospeso la partita

di Nicola Di Renzone

Nubi di fumo. Poi un boato assordante. Urla e scontri tipici del tifo organizzato più estremo. Peccato però che la partita fosse tra due squadre dilettanti del girone D di Seconda Categoria. È successo ieri pomeriggio allo stadio Alessia Ballini di San Piero a Sieve, in occasione della partita di calcio tra il Reconquista e lo Spartaco Banti Barberino di Mugello. Prima dell’inizio della gara due gruppi di tifosi si sono ’scambiati’ una pioggia di fumogeni, poi è stata lanciata una bomba carta che, atterrata sulle tribune tra i supporter del Reconquista, ha ferito in maniera fortunatamente non grave un tifoso 19enne. Finito lo scontro, la partita è iniziata regolarmente, ma è durata solo 11 minuti: al campo sono arrivati i carabinieri, che hanno sospeso e dopo 45 minuti – come da regolamento – interrotto il match.

Gli animi, in vista del derby, erano già molto caldi e per l’occasione si era ricostituito un gruppo organizzato di ultras del Barberino, che pare fossero stati isolati in occasione delle precedenti partite. "Sapevamo - spiega Elia Parrini, presidente del Reconquista - che si trattava di una partita delicata, e insieme alla dirigenza del Barberino avevamo organizzato una via di accesso protetta per tenere separate le due tifoserie. Purtroppo quando sono arrivati questi ragazzi, nel prepartita, gli animi si sono subito scaldati, con il lancio di fumogeni". Subito dopo "una bomba carta - aggiunge – è arrivata in tribuna e un ragazzo è rimasto ferito, all’inizio sembrava grave, per fortuna poi ci si è accorti che le sue condizioni non erano serie".

Nel frattempo la situazione "si era calmata ed era iniziata la partita, ma all’arrivo dei carabinieri si è deciso per la sospensione, poi trascorsi i 45 minuti canonici, per l’arbitro ha optato per l’annullamento. Mi sono sentito - aggiunge Parrini - con il presidente del Barberino, Remo Nencini, e vorrei chiarire che le società non c’entrano niente in tutto questo, entrambi ci siamo completamente dissociati, si tratta di responsabilità individuali".

Da parte sua Bruno Nencini afferma: "Avevo parlato con alcuni di questi tifosi, raccomandandomi di non lanciare petardi e altri oggetti. Il tifo del Banti Barberino - spiega - non ha mai avuto problemi di questo genere, si tratta di un tifo organizzato in maniera corretta. Nonostante questo sono partiti sfottò e gli animi si sono scaldati, sono anche intervenuto per cercare di calmare le cose, ma purtroppo è stato inutile, fino a che non è stata lanciata questa bomba carta, che non siamo riusciti a capire da dove sia partita. Non accetterò più che si formino gruppi di tifosi di questo tipo".

Non è però purtroppo la prima che nel calcio dilettanti una squadra mugellana rimane coinvolta in brutti episodi di violenza. Ci sarà, naturalmente, da stabilire con certezza le responsabilità individuali di quanto accaduto, ma sicuramente sarà utile anche una riflessione generale su questa deriva dello sport.