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La donna fu ritrovata per terra, ai piedi di una rampa di scale il 15 novembre 2022 nella Rsa Villa Olimpia/Santa Monica
"Sono passati più di due anni da quando mia madre è morta, ma ancora non sappiamo come sia potuto accadere". Due anni e mezzo di silenzio pesano come un macigno sulle spalle di Alessandro Giotti, che da allora è in attesa di capire cosa sia successo quella mattina del 15 novembre 2022 nella Rsa Villa Olimpia/Santa Monica di Bagno a Ripoli, quando la madre sarebbe stata ritrovata per terra, ai piedi di una rampa di scale.
Liliana Calvetti, 87 anni, non autosufficiente e in condizioni di salute precarie, sarebbe caduta dalle scale con la carrozzina su cui era costretta da tempo. Dopo l’intervento del 118 e dei carabinieri di Bagno a Ripoli, la donna venne portata al pronto soccorso in gravi condizioni. Morì tre giorni dopo in ospedale, il 18 novembre.
"Mia madre non era più lucida. Dopo l’ultimo ictus non ci riconosceva nemmeno più, non parlava. Quel giorno ci chiamarono dicendoci che era caduta rovinosamente dalle scale, fu trovata in fin di vita - racconta il figlio Alessandro -. Nessuna spiegazione in merito al motivo e alle tempistiche. Nessuno ha saputo dirci come abbia fatto a cadere e quanto tempo fosse rimasta lì per terra. Abbiamo fatto una denuncia ai carabinieri quel giorno stesso, nel pomeriggio, ma ancora oggi non abbiamo chiara la dinamica".
Perché è caduta? Come mai si trovava lì? Era da sola in quel momento? E soprattutto, ci sono delle responsabilità? Sono le domande che Alessandro e i fratelli si fanno da quel giorno e che ancora oggi sono aperte. Assistiti dall’avvocato Luigi Gino Velani, rimangono in attesa che siano le indagini a rispondere, ma fino ad oggi non hanno saputo nulla. All’epoca la Procura aprì un fascicolo contro ignoti, affidò le indagini e dispose l’esame autoptico. Ma dell’esito dei vari accertamenti la famiglia Giotti e il loro legale non hanno traccia.
A nulla sarebbe valso il sollecito che, a quanto ne sa l’avvocato, avrebbe fatto la Procura. Tra l’altro il pm titolare delle indagini, Giuseppe Ledda, pochi giorni fa è passato alla Procura Generale, il che vuol dire che il caso della signora Calvetti sarà finito in mezzo a quella mole di lavoro da riassegnare. Un fascicolo c’è, non ci sono dubbi, ma su quale scrivania non si sa. E questo certo non rassicura sui tempi già piuttosto lunghi. L’avvocato Velani ieri ha depostitato un’istanza per sbloccare la situazione.
"Due anni e mezzo senza conoscere la verità - conclude Alessandro Giotti - senza che nessuno della struttura ci abbia chiarito i nostri dubbi. In compenso, però, ci hanno inviato la fattura per il pagamento della prima metà di novembre 2022, periodo in cui nostra madre è stata in rsa, compreso il giorno dell’incidente".
Teresa Scarcella