Come da tradizione, alla mezzanotte di stasera - sabato di Pasqua - nella piazza principale di Rufina, davanti alla chiesa di San Martino, i fuochi illumineranno la celebrazione pasquale. Sarà ancora una volta lo scoppio del carro - la celebre "Berta" - ad annunciare la Resurrezione. Il rituale dello scoppio ha inizio con la colombina che, percorrendo un cavo dalla sommità della chiesa al carro, incendia la miccia che innesca le luci ed i fuochi d’artificio contenuti nel carro.
La tradizione nasce negli anni trenta del novecento, quando alcuni cittadini rufinesi, il giorno precedente la Pasqua, inventarono lo scoppio di un marchingegno rudimentale chiamato Berta, come l’attrezzo che i fabbri usavano per schiacciare le barre di metallo incandescente. Issata sugli alberi della piazza, la Berta veniva fatta cadere a terra su petardi ricavati dalle capsule dei fiaschi di vino, provocando scoppi fragorosi che si potevano sentire in tutto il paese.
Il rituale, interrotto durante la seconda guerra mondiale, si è trasformato ufficialmente in scoppio del carro con la sistemazione dei petardi su un carro da buoi a due ruote, decorato con frasche e foglie d’alloro.
"Si tratta di un appuntamento molto caro alla nostra comunità - dice il sindaco di Rufina, Vito Maida –. Per questo ringrazio tutti i volontari che ogni anno si dedicano a mantenere viva questa nostra importante tradizione". Per l’occasione piazza Umberto I sarà interdetta alla circolazione (divieto di sosta e transito) dalle 19 alle tre della notte.
Leonardo Bartoletti