Una scorpacciata di neologismi e la risata scatta di sicuro. Uno spettacolo irriverente aspetta il pubblico del cabarettista Alessandro Bergonzoni (nella foto), in scena venerdì e sabato alle 21 al Teatro Puccini, per il suo ‘Arrivano i Dunque (avannotti, sole blu e la storia della giovane saracinesca)’. Un racconto di parole e di pensieri, con i protagonisti che si muovono nella ‘crealtà’, una realtà che creiamo attraverso l’arte, perché di quella che vediamo non possiamo più fidarci. Uno spettacolo che è "Un’asta dei pensieri – dice l’attore e regista nel presentare la sua pièce -. Cerco il miglior (s)offerente per mettere all’incanto il verso delle cose: magari d’uccello o di poeta". E lo fa con tante parole nuove che esprimono quella incertezza propria degli spettacoli comici che possono solo divertire: da ‘congiungivite’ a ‘percipizio’, passando per il ‘sciamanumanesimo tradotto in esasperanto’, che sembra una follia adatta al palcoscenico. Una scena che procede "dallo sproposito, varco il fraintendere, fino all’unità dismisura, tra arte e sorte, fiamminghi e piromani, van Gogh e Bangkok, bene e Mahler, sangue fuori mano e stigmate, stigmate e astigmatici, Dalì fino Allah". Ed è per questo che per affacciarsi in quel ‘tealtro’ dove tutto può accadere è necessario abbandonarsi agli ‘estinti’ di Bergonzoni. I biglietti per ‘Arrivano i Dunque’ si possono acquistare alla biglietteria del Teatro Puccini, ma anche nei punti vendita Box Office Toscana e su www.teatropuccini.it. l.otta.
CronacaScorpacciata di neologismi con Bergonzoni