Il Pd, ovviamente, poi la civica a sostegno di Sara e altre cinque liste. Sette raggruppamenti per spingere Sara Funaro verso la poltrona più imbottita di Palazzo Vecchio. La candidata dem è sostenuta, sulla carta, da +Europa, Azione, Movimento laburista, AnimaFirenze 2030, Centro, Verdi, Sinistra Italiana e Partito Repubblicano Italiano.
Una coalizione che è sostanzialmente quella presentata nel giorno in cui è stato ufficializzato il nome di Funaro. Due le telenovele che hanno accompagnato il lungo arco di tempo iniziato con la serata dell’ ’incoronazione’ al circolo Arci di San Bartolo a Cintoia e la consegna ufficiale delle liste (la scadenza ultima era ieri a mezzogiorno).
La prima relativa all’alleanza tra il centrosinistra e Italia Viva che per mesi ha oscillato tra posizioni puossibiliste e chiusure nette.
Che ognuno alla fine sarebbe andato per conto suo lo si è capito concretamente solo durante la tre giorni renziana alla Leopolda quando l’ex rottamatore ha scagliato un dardo avvelenato dietro l’altro contro l’ex amico Dario Nardella. Il secondo ’caso’? L’accordo con i 5 Stelle mai andato in porto nonostante nelle ultime settimane, da Roma, i vertici dem premessero per un’intesa. Niente da fare. Anche in questo caso ognuno per la sua strada.
Emanuele Baldi