Scosse nella Multiutility. Confronto Funaro-Irace. Ma resta l’irritazione

Dopo le dimissioni da direttore generale di Estra summit dei sindaci e poi il faccia a faccia con l’ad di Alia, che non aveva avvertito nessuno. Una tattica? Arriva l’altolà: "Sono i soci che decidono gli indirizzi".

Scosse nella Multiutility. Confronto Funaro-Irace. Ma resta l’irritazione

di Francesco Ingardia

"Sono i soci che decidono gli indirizzi sulle alleanze strategiche e di partnership nelle principali società partecipate". Chiarimento evidentemente necessario. E Alberto Irace, ad di Alia-Multiutility finisce a rapporto dalla sindaca di Firenze Pd Sara Funaro. Chissà perché in call, invece che un sano faccia a faccia. Le dimissioni da direttore generale di Estra hanno innescato un effetto domino di reazioni tali da gettare ettolitri di benzina sull’incendio Multiutility e da far scricchiolare la già traballante poltrona del numero uno della holding. La tempesta perfetta alla vigilia dell’assemblea dei soci della società, nata per aggregare acqua, energia e rifiuti. Ormai slittata al 23 ottobre a Prato.

A scatenare la bufera è stata la mossa (per alcuni tattica) delle dimissioni con effetto immediato dell’ad di Alia Irace da direttore generale di Estra spa, messe sul tavolo del Cda del colosso dell’energia convocato a Siena martedì scorso. In troppi, a quanto pare, non sapevano delle sue mosse e resta da sciogliere il giallo sulla lettera di dimissioni: l’aveva in tasca già pronta e ha aggiunto a penna solo la data? Non sapeva il presidente di Alia Lorenzo Perra, da sempre manager molto vicino a Palazzo Vecchio. E a cascata i sindaci dei Comuni azionisti: Firenze (36,77%), Prato (18,5%), Pistoia (5,4%), Empoli (3,3%). Palazzo Vecchio ha persino appreso la notizia dalle agenzie. Per questo, la sindaca fiorentina Sara Funaro non ha intenzionalmente celato l’irritazione, rimasta anche post incontro, per un mancato preavviso (anche telefonico) da parte di Irace. Il quale ha dovuto misurarsi con un confronto a due definito gelido, filtra da Palazzo Vecchio. Summit mirato a ribaltare la narrazione dell’altolà dei tecnici alla politica propiziata da Irace. Un derivato della (ri)messa in discussione estiva dell’impianto costitutivo della Multiutility, a seguito del patto dei sindaci dem Funaro-Bugetti e della nuova centralità della politica sul futuro dei servizi pubblici. La cronaca di giornata racconta di un pre-incontro delle due sindache con l’empolese Mantellassi per compattarsi. Poi il vertice Funaro-Irace e nei prossimi giorni i sindaci con l’ad. A non essere proprio andato giù alle sindache è quel messaggio di Irace, forse fatto filtrare ad arte, che sembrava tastare il polso alla politica e si è ritrovato nell’occhio del ciclone.

"Basta con le fughe in avanti - tuona Bugetti -. Pensare che questa società o peggio, i servizi pubblici, possano essere un giocattolo per soddisfare le ambizioni politiche e la sete di potere non solo è sbagliato, ma è irrispettoso verso i cittadini che da noi si aspettano serietà e tutela. È arrivato il momento di dimostrare senso di responsabilità affrontando a carte scoperte eventuali nodi da sciogliere". Per Bugetti è il momento di "alzare l’asticella del dibattito". Come? Con un incontro sul futuro della Multiutility con tutti gli attori coinvolti: soci, vertici del cda, partiti politici.

Sullo sfondo di una resa dei conti sul nuovo corso della politica toscana targata centrosinistra, sanguinano però altri fronti, a cominciare dai rapporti quantomai tesi tra i vertici di Estra e il management di Alia. Ricomponendo il puzzle, il passo indietro di Demetrio Mauro da ad di Estra Energie di inizio mese va letto a posteriori come preludio a quello di Irace? Il casus belli erano stati il distacco cumulativo di 170 unità di personale da Estra Energie ad Alia. Operazione targata Irace-Mauro, mal digerita dalla controllata del presidente esecutivo Francesco Macrì e dalla partecipata aretina Coingas. Al punto da muoversi a colpi di consulenze legali per farsi mettere per iscritto nullità e inefficacia del distacco. A proposito di Arezzo, domani è in calendario un nuovo cda per la riattribuzione delle deleghe in capo all’ex Dg, tornate ad interim "nella disponibilità dell’intero cda", e non all’ad Nicola Ciolini tout court. Una precisazione non da poco, da parte di Estra. Resta però il nodo dei territori a cui guardare per l’allargamento. Non è un segreto che Alia miri a incassare il conferimento di pezzi pregiati di Estra: il 25% senese tramite Intesa, e il 25% di Arezzo tramite Coingas, il 40% lo controlla già tramite la pratese Consiag.

Operazioni, ad oggi, "congelate". Rumors descrivono che il clima resta ruvido. Forse deve solo passare la nottata, ma non è detto.