Dalle ipotesi ai fatti. Ora ci sono i documenti, che confermano il miracolo dell’acqua alla Chiesa della Madonna dei Fossi (foto sotto). Una struttura risalente al ‘600, oggi di proprietà privata ed abbandonata da oltre venti anni e che si trova nella parte alta del territorio di Rufina, sopra Pomino e Berceto. Un pezzo di storia del territorio dal quel emergono prove relative a quella che fino ad oggi era una credenza popolare. Quella secondo la quale San Francesco di Assisi, in uno dei suoi viaggi tra Firenze e La Verna, avrebbe fatto il "miracolo dell’acqua": dalle rocce della montagna fece scaturire una fonte d’acqua. Successivamente a memoria di quell’evento fu edificata una cappellina proprio sopra alla fonte. Da oggi, quel fatto ha un fondamento storico. "L’obiettivo – dice Enrico Fiordiponti (foto sopra), referente dell’Ecomuseo Montagna Fiorentina – era la ricerca storico geografica sia dei tracciati delle antiche viabilità del territorio, sia documentale (foto a destra) del transito sul nostro territorio del Santo di Assisi. In questo contesto abbiamo potuto confermare il luogo in cui il Santo ha realizzato il miracolo".
La ricerca, tra le altre cose, ha trovato prove documentali dell’antico tracciato della cosiddetta "Mulattiera Casentinese" e ritrovato sul territorio due tratti ancora esistenti, che presentano lastricati in pietra e sembrano essere databili al periodo medievale. "A questo riguardo – prosegue Fiordiponti – abbiamo avviato contatti con la Sovrintendenza ai beni culturali di Firenze per una datazione dei manufatti e la verifica di possibili scavi in loco".
I comuni di Pelago e Rufina in questi mesi stanno delineando il tracciato della via di Francesco nel tratto Firenze-La Verna. "Alla luce delle prove documentali e dei ritrovamenti sul territorio – conclude Fiordiponti – ci sembra opportuno avviare un tavolo di concertazione riguardo lo sviluppo del tracciato della via, che dovrebbe passare in queste aree.
L’obiettivo potrà essere quello di predisporre un tracciato che, fermo restando il transito da punti di interesse economico, possa svilupparsi sui luoghi effettivamente percorsi dal Santo, al fine di offrire un servizio ai fruitori consono alle loro aspettative ed altamente motivazionale rispetto al percorrere questo tratto". Un’area che, improvvisamente, rischia di diventare di grande interesse storico culturale.