Scudo verde, partenza soft. Varchi accesi a inizio 2024 per il monitoraggio dei bus

Le 81 porte controlleranno i mezzi turistici per verificare se evadono la tassa di ingresso . Progetto da 4,4 milioni. Nardella: "L’obiettivo è ridurre le emissioni in tutta la provincia". Il consigliere delegato Casini: "L’abbattimento è una priorità dei Comuni della Metrocittà".

Scudo verde, partenza soft. Varchi accesi a inizio 2024 per il monitoraggio dei bus

Scudo verde, partenza soft. Varchi accesi a inizio 2024 per il monitoraggio dei bus

Il conto alla rovescia per lo scudo verde è iniziato. Partenza ufficiale tra fine marzo e aprile, stima la Città metropolitana, ma l’avvio sarà di quelli soft. Nessun pedaggio né tassa d’ingresso (o, come, la chiamano i londinesi, congestion charge), idea che per ora resta nel cassetto. Così, una volta che le 81 porte telematiche si accenderanno, scatterà il monitoraggio dei flussi (una ricognizione puntuale degli ingressi in città, ma anche dei livelli inquinanti calcolati sulle diverse direttrici viarie) e il primo stop: quello delle auto e dei mezzi merci già ‘banditi’ dalla normativa statale e regionale. Ovvero, benzina euro 0 e 1; da euro 0 a 2 per i diesel (più i ciclomotori e motocicli a 2 e 4 tempi euro 0 e 1). Oltre a questo, gli occhi telematici vigileranno anche sui bus turistici che entrano a Firenze, sia quelli inquinanti che i pullman sprovvisti del ticket di ingresso. Tema non da poco, visto che, dopo il Covid, i cosiddetti ‘furbetti’ del contrassegno si sono moltiplicati. L’obiettivo di Palazzo Vecchio, quindi, è recuperare l’evasione riscontrata in questi anni e tornare su un flusso di cassa pari al valore pre-pandemia, ovvero 18 milioni l’anno (mentre nel 2022 i milioni sono stati 10).

Lo scudo è un’infrastruttura costata 4,4 milioni pensata "essenzialmente per l’ambiente: l’obiettivo è ridurre le emissioni in tutto il territorio metropolitano", fa quadrato il sindaco, Dario Nardella, che si è presentato ai giornalisti con l’assessore alla Mobilità, Stefano Giorgetti, e il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, a cui è affidata la delega alla Mobilità della Città metropolitana, dopo che i Comuni della provincia hanno siglato l’intesa. Un accordo per step da qui al 2026, graduale, così come gli stop previsti alle vetture più vecchie. "La riduzione dell’inquinamento e del traffico veicolare è una priorità della città di Firenze e di tutti i comuni della Metrocittà – ha aggiunto Casini – Con questo disciplinare viene deciso che la sua entrata in vigore avverrà solo progressivamente nel tempo". Con lo scudo verde si punta a diminuire le circa 280mila auto che ogni giorno entrano a Firenze ma anche gli inquinanti, circa 5.250 tonnellate di C02 e 3,3 tonnellate di PM10 all’anno.

A.P.