Scuola al via per 28mila studenti fiorentini. Senza l’intelligenza artificiale (per ora)

Esperimento didattico soltanto all’Itis Meucci. Il Comune: «Investiti oltre 49 milioni sul nuovo anno scolastico»

Il primo giorno di scuola

Primo giorno di scuola

Firenze, 16 settembre 2024 – Vacanze finite per gli studenti fiorentini: stamani è suonata la prima campanella. A Firenze sono 115.722 gli studenti tornati tra i banchi. Se invece stringiamo il cerchio al solo comune di Firenze, gli allievi scendono a 28mila, tra infanzia, primarie e secondarie di primo grado. Come ogni estate, Palazzo Vecchio ha sfruttato la pausa didattica per far ritrovare ai bambini scuole più belle ed efficienti. Tra gli interventi più consistenti, i lavori di ampliamento alla Salviati in via Bolognese, la riqualificazione della Don Milani in via Cambray Digny e, poi, il completamento del nuovo biennio dell’Isis Leonardo Da Vinci, unica superiore di competenza comunale. Ancora, completati tra gli altri i lavori di adeguamento delle scuole Carducci e Cairoli, oltre che della palestra della Montagnola.

L’amministrazione ha annunciato di aver investito oltre 49milioni per il nuovo anno scolastico. L’impegno estivo per sistemare le scuole è stato imponente con interventi di ristrutturazione del patrimonio scolastico conclusi nel periodo estivo per circa 12milioni e 500 mila euro che si aggiungono a quelli investiti per nuove costruzioni. Tra questi, il ‘pacchetto scuola’, incentivo economico per gli studenti delle medie e dei percorsi di istruzione e formazione professionale. Ancora, la mensa che, organizzata su 15 centri cottura, distribuirà 18.600 pasti al giorno, fin da oggi. Per quanto riguarda i lavori agli edifici, al liceo Da Vinci è in corso l’adeguamento sismico, che terminerà il prossimo anno. Altra opera di rilievo, la nuova palestra dell’agrario, che però sarà pronta nella primavera del 2026. Da evidenziare gli interventi in corso al Michelangiolo, tra restauri e consolidamenti strutturali, e al Sassetti-Peruzzi, dove la Metrocittà sta facendo la manutenzione della copertura.

Per quanto riguarda la didattica, da questo anno scolastico l’intelligenza artificiale inizierà a far capolino nelle scuole superiori. In linea generale, in modo molto timido. Ma c’è l’eccezione dell’Itis Meucci, dove verrà avviato un modulo ad hoc. Ma si tratta di una mosca bianca. All’Iis Peano, come informa la preside Maria Centonze, «sicuramente faremo incontri di formazione per i docenti e poi per i ragazzi, soprattutto per capire che tipo di contributo possa dare l’intelligenza artificiale a alla formazione dei giovani. Ma una cosa è certa: l’Ia non sarà mai una ‘vice-docente’, perché la dimensione relazione e comunicativa è fondamentale nell’apprendimento. Per ora non è entrata come elemento didattico. So che i ragazzi la usano, sì. Ma non ci sono per ora mai capitate tesine svolte con ChatGpt». All’Itt Marco Polo il dirigente Ludovico Arte sta affrontando il tema con gli animatori digitali dell’istituto. Siccome però, è innegabile, i ragazzi la usano, Arte è netto: «Adesso non ha senso mettere i voti sui compiti svolti a casa». Troppo alto il rischio di valutare ChatGpt invece dello studente, soprattutto per le materie scientifiche. «Ancora non ne vedo un utilizzo concreto, anche perché necessiterei di strumenti molto costosi», l’osservazione che arriva dal preside dell’agrario, Andrea Marchetti.

Elettra Gullè