Firenze, 16 ottobre 2024 – È ormai evidente quanto le scuole siano in difficoltà per la carenza di collaboratori scolastici. Pochi giorni fa, un bimbo di cinque anni del comprensivo Compagni-Carducci è fuggito da scuola ed è stato ritrovato a 500 metri di distanza. Nella confusione dell’uscita delle classi, è stato perso di vista dal personale scolastico.
Si tratta solo dell’ultimo episodio che conferma quanto le richieste dei sindacati siano fondate. “E’ dalla scorsa estate - rimarca Emanuele Rossi dell’Flc-Cgil, - che abbiamo esortato l’Ufficio scolastico regionale a fare di più in termini di personale Ata”. Prima che iniziasse questo anno scolastico, i sindacati avevano stimato che le scuole di Firenze e provincia avessero bisogno di “almeno 300 collaboratori scolastici, 100 amministrativi e 50 tecnici in più”. Questo per garantire sicurezza, pulizia e funzionamento al meglio delle segreterie. “Per tutta risposta, gli istituti hanno ricevuto però solo 161 collaboratori, oltre a 27 amministrativi ed a 10 tecnici”, aggiunge Rossi.
Pertanto, possiamo dire che manchino 139 custodi. Vista la situazione, la Cgil ha diffuso la lettera aperta che l’assemblea provinciale del personale Ata Flc-Cgil delle scuole fiorentine ha inviato ai Comuni fiorentini e alla Città metropolitana. Nella lettera si rimarca quanto “il personale in questione sia fondamentale per il regolare svolgimento delle lezioni”. E ancora: “Più volte abbiamo denunciato che la carenza di assistenti amministrativi, assistenti tecnici e collaboratori scolastici determina un peggioramento delle condizioni di chi frequenta la scuola e di chi ci lavora: meno sicurezza e sorveglianza degli ambienti, in particolare nelle scuole del primo ciclo, minore assistenza agli alunni diversamente abili, ritardi e problematiche nel rapporto fra uffici amministrativi e famiglie, ridotta funzionalità dei laboratori”. Per la Cgil, la situazione d’emergenza sta “diventando progressivamente insostenibile”, poiché “le scuole non sono più in grado di garantire l’offerta didattica ai propri alunni”.
I campanelli d’allarme non mancano. Ecco che, all’istituto comprensivo Don Milani di Barberino-Tavarnelle, “oltre settanta tra bambini e bambine devono uscire prima da scuola a causa della mancanza di collaboratori scolastici che tengano aperto il plesso”. Non solo. Un anno fa, al Virgilio di Empoli, “una collaboratrice scolastica, rimasta sola a chiudere la scuola, come purtroppo capita quotidianamente quasi dappertutto, è caduta dalle scale e non ha potuto ricevere aiuto fino a quando non è arrivata una collega da casa ad aprire il portone d’ingresso ai soccorritori”. Come dimenticare poi il clamoroso caso di due bambini di 7 anni del Caponnetto di Bagno a Ripoli che si allontanarono da scuola e furono poi ritrovati in centro a Firenze?
“Sono anni che le scuole chiedono più organico all’Usr, ma invano - l’attacco del sindacato -. L’amministrazione dovrebbe fornire un supporto reale agli istituti. Ma, negando ripetutamente alle scuole l’aiuto richiesto, sta dimostrando sordità, inadeguatezza e distanza anche verso gli stessi dirigenti scolastici, che non sanno più a chi rivolgersi per essere ascoltati”. “Cosa dovrà ancora succedere?”, il pesante interrogativo lanciato dalla Cgil, che si appellano alle istituzioni locali affinché “collaborino nella ricerca di soluzioni, in modo da garantire un futuro più sereno a famiglie, lavoratori e studenti”. Da parte sua, la Cgil proseguirà la sua protesta e, in occasione dello sciopero del 31 ottobre, “oltre all’aumento dei salari e alla stabilizzazione dei precari” chiederà con ancora più forza un incremento del numero dei docenti e dell’organico Ata.