Firenze, 7 maggio 2024 – La Toscana, e più precisamente Firenze, è di nuovo protagonista della ricerca scientifica a livello mondiale. Stavolta, in particolare, relativamente alla scienza dell’Astrobiologia. Astrobiology Graduates in Europe (AbGradE), l’associazione dei giovani ricercatori di astrobiologia in Europa, e Laboratorio di Astrobiologia di Arcetri (Inaf – Osservatorio Astrofisico di Arcetri) hanno unito le forze per organizzare, ed annunciare la prima edizione dell’ International Astrobiology School - From interstellar molecules to first cells che si terrà a Firenze presso il Museo degli Innocenti dal 21 al 24 maggio, per celebrare il decimo anniversario della nascita di AbGradE. La scuola è organizzata dal professor John Robert Brucato (Inaf-Oaa), Christian Lorenz (Università di Napoli Federico II, INAF-OAA), Andrew Alberini (Università di Firenze, INAF-OAA) e Silvana Pinna (presidente di AbGradE).
Christian Lorenz, cos’è l’Astrobiologia?
“È una scienza molto particolare e complessa. Si tratta fondamentalmente di una ‘non-materia’ perché accoglie più discipline al suo interno e ci si può avvicinare da vari settori, dalla biologia, dalla chimica, dalla geologia come dall’astrofisica. L’obiettivo di questa scienza è rispondere a due delle domande più filosofiche della storia dell’Uomo: da dove veniamo? Siamo soli nell’Universo? Scientificamente parlando, si occupa di studiare l'origine, l'evoluzione e la distribuzione delle forme di vita nell'universo, cercando di scoprirne l’esistenza al di fuori del pianeta Terra. Nella pratica, ad esempio, a livello della biologia si studiano gli organismi estremofili, che vivono in condizioni estreme sulla Terra , per capire se queste condizioni che potrebbero trovarsi anche altrove, su superfici planetarie, possono eventualmente accogliere degli organismi così estremi. E poi si studiano le molecole che la vita lascia nel suo passaggio, chiamate biomarcatori, che cerchiamo su Marte. Una sorta di ‘biofirme fossili’ di una potenziale vita passata”.
Su cosa rivolgete l’attenzione e quali sono le scoperte a cui puntate?
“La maggior parte dell’attenzione oggi è rivolta verso Marte, meta che al momento risulta essere la più a nostra portata nel contesto dell’astrobiologia. Con Perseverance, che è l’ultimo rover della Nasa, mandato per esplorare il cratere Jazero, si ricercano questi bomarcatori in campioni di suolo e di roccia. Il cratere, come possiamo ipotizzare, era pieno di acqua. Ci sono segnali evidenti geomorfologici di erosione dovuta all’acqua: quindi se c’era acqua liquida 3,5 miliardi di anni fa, cerchiamo eventuali biofirme lasciate da forme di vita passata che possono essersi potenzialmente originate anche su Marte”.
L’appuntamento fiorentino potrebbe ripetersi annualmente?
“Al momento non abbiamo valutato la possibilità, ma ci piacerebbe che diventasse una costante per il panorama scientifico e astrobiologico italiano”.
Cosa si sente di dire ai giovani che vogliono avvicinarsi all’Astrobiologia? Quali competenze sono richieste?
“Le competenze, come dicevo, possono essere le più varie. Essendo una scienza interdisciplinare, l’Astrobiologia nasce dal connubio di conoscenze e competenze provenienti da aree di ricerca riguardanti l’astrofisica, la biologia, la chimica e la geologia. Ovviamente, di base, ci deve essere l’interesse profondo nella ricerca dell’ignoto, dell’aspetto spaziale, dell’esplorazione, tutti aspetti che si proiettano nell’Astrobiologia. Io personalmente ho un background da biologo e naturalista, mi occupo di studiare organismi estremofili come i licheni”.
La formazione di nuove generazioni di ricercatori con una solida preparazione multidisciplinare è più urgente che mai in vista di un futuro ricco di progetti e missioni di esplorazione spaziali da parte delle principali agenzie, tra cui NASA ed ESA, per tentare di rispondere alle numerose domande di questo vasto campo scientifico. L’obiettivo della Scuola è offrire un’opportunità unica per studenti universitari, dottorandi e post-doc provenienti da tutto il mondo. Quest’ultimi potranno partecipare ad una serie di seminari focalizzati sui temi salienti dell’astrobiologia. I partecipanti avranno modo di interagire con alcune delle personalità italiane e internazionali più rilevanti di questo campo come John Robert Brucato (INAF-OAA), Paola Caselli (Max Planck – Istituto di Fisica Extraterrestre), Jean Pierre de Vera (DLR - Centro Aerospaziale Tedesco), Teresa Fornaro (INAF-OAA), Wolf Geppert (Università di Stoccolma), Donato Giovannelli (Università di Napoli Federico II) Mitchell Schulte (NASA – Ames Research Center) e Cyprien Verseux (ZARM – Università di Brema). Gli oratori potranno condividere i risultati delle loro ricerche con l’intento di fornire gli strumenti necessari per affrontare le sfide future di questo campo di ricerca. Inoltre, i partecipanti potranno interagire in maniera informale con gli oratori attraverso workshop pomeridiani come il World Café format: un metodo efficace e dinamico di condivisione di idee e rafforzamento del concetto di comunità scientifica. In conclusione, ai partecipanti verrà data la possibilità di poter presentare i propri lavori e ricerche in una poster session. “La scuola internazionale di astrobiologia sarà un’occasione unica per la nostra comunità scientifica nazionale e internazionale per poter consolidare e migliorare la condivisione del sapere sia fra i ricercatori odierni che futuri”. Firenze sarà cornice di questo evento, una città rinomata per la sua storia, la sua arte e la sua cultura.