Elettra Gullè
Cronaca

Scuola, Cgil: “Sarà una ripartenza sempre più all’insegna del precariato e della mancanza di Ata”

Il sindacato ha preparato un dossier sul riavvio di settembre. “Soliti problemi sul piatto. Per il ministro Valditara bocciatura su tutta la linea”

Emanuele Rossi

Emanuele Rossi

Firenze, 31 luglio 2024 – Il 16 settembre gli studenti torneranno in classe, ma gli annosi problemi della scuola restano irrisolti. Anzi, peggiorano. Il quadro fornito dalla Flc-Cgil è impietoso: ancora troppi supplenti in cattedra, con il paradosso che sul sostegno saranno più i precari dei docenti di ruolo.

"Una sonora bocciatura per il ministro Valditara", afferma senza mezzi termini Emanuele Rossi, segretario provinciale Flc-Cgil. "La scuola ripartirà in una situazione sempre più difficile e precaria”.

Il calo di studenti, dovuto a una forte decrescita demografica, avrebbe potuto rappresentare l’occasione per iniziare ad arginare almeno il problema delle classi sovraffollate. "Ennesima occasione persa", commenta sconsolato Rossi.

Analizzando i numeri, vediamo che gli alunni della scuola dell’infanzia caleranno di 511 unità, attestandosi complessivamente a 14.000. Quelli della primaria saranno 33.600, con una diminuzione di 915 unità. Alle secondarie di primo grado, la diminuzione è di 309 alunni: gli studenti saranno 24.500. Le superiori contano 43.500 studenti, con una riduzione di 419 unità. Complessivamente, gli studenti fiorentini saranno 115.600, con una decrescita totale di circa 2.100 unità rispetto all’anno precedente.

"Visto il calo della popolazione scolastica, sarebbe bastato mantenere lo stesso numero di classi e docenti per garantire un numero più basso di alunni per classe e un rapporto più virtuoso fra insegnanti e studenti", osserva Rossi. "Invece, niente da fare: a settembre nella nostra provincia avremo 40 docenti in meno e 38 classi in meno. Infanzia e primaria sono i gradi più colpiti, con una perdita rispettivamente di 10 e 36 classi, solo in parte compensate dalle 8 classi in più nella secondaria”.

Il discorso sulle immissioni in ruolo è ancora in alto mare. "Un anno fa, di questi tempi, i numeri erano ben noti e le procedure delle assunzioni a tempo indeterminato in procinto di terminare", spiega Rossi. "Adesso, invece, conosciamo solo il dato nazionale, che non ci rallegra: sono previste appena 45.000 assunzioni, con le quali verrà coperto solo il 70% dei posti vacanti".

Tutto fa presagire che "anche il prossimo anno, a Firenze, un terzo dei docenti sarà precario. Il male della 'supplentite' pare inestirpabile".

Inoltre, molti concorsi finiranno, se va bene, in autunno inoltrato. "Per molti alunni l’inizio dell’anno sarà all’insegna del cambio dei docenti, una volta che arriveranno quelli di ruolo", accusa la Cgil.

Sul versante del sostegno, nulla di nuovo sotto il sole, purtroppo. "Anche il prossimo anno scolastico – denuncia Rossi, – si assisterà all’incredibile paradosso per cui i docenti di ruolo saranno in numero minore rispetto a quelli a tempo determinato: 1437 i primi (45%), 1761 i secondi (55%), con la possibilità che il numero di questi ultimi aumenti nel corso dell’anno". Rossi lancia un appello al Ministero: "Ci sarebbe la necessità di dare a molti più docenti la possibilità di specializzarsi sul sostegno per poi essere stabilizzati".

Per quanto riguarda il personale Ata, lo scorso 18 luglio la Cgil organizzò un presidio davanti all’Usr: "Nessuna risposta concreta. Temiamo dunque anche su questo versante un 'déjà vu'. Il rischio è che con le assunzioni si riesca anche stavolta a coprire neanche il 40% dei posti disponibili".