Elettra Gullè
Cronaca

Scuola, la Cgil scrive all’Ufficio scolastico regionale: “Chiedete tutto il personale aggiuntivo che serve”

La carenza di assistenti tecnici amministrativi è enorme. In Toscana, “ne mancano almeno 3mila”, l’accusa dei sindacati. Ancora silenzio sul numero delle assunzioni

Firenze, 18 luglio 2024 - C’è posta per la direzione regionale dell’Ufficio scolastico toscana. Stamani l’Flc-Cgil Toscana ha sfidato il caldo torrido per dar vita ad un sit-in dal titolo ’Si può dare di più’. “Quest’anno abbiamo scelto di giocare d’anticipo - dicono Emanuele Rossi e Pasquale Cuomo, rispettivamente della segreteria provinciale e regionale -. È annosa la carenza di personale Ata nella nostra regione, che non ha mai richiesto il giusto numero di personale in deroga, nonostante siano i dirigenti in primis a metter nero su bianco la necessità di un maggior numero di collaboratori scolastici e di personale delle segreterie”.

La protesta della Cgil
La protesta della Cgil

Ecco che, a livello regionale, mancano almeno 3mila Ata. Ancora, il ministero non ha comunicato le assunzioni scolastiche. “Ma vedendo quel che è successo in passato - osservano i sindacalisti, - temiamo che anche stavolta le assunzioni siano pochissime. Facendo due conti, ci appelliamo all’Usr affinchè chieda almeno 2mila contratti in più da assegnare ai supplenti”. Nel loro elenco di richieste, infilate in una cassetta postale di cartone, poi lasciata nella portineria di via Mannelli, la Cgil invoca “almeno un collaboratore scolastico per piano”, in nome soprattutto della sicurezza degli alunni. “Perchè in altre regioni l’organico aggiuntivo è di tre-quattro volte maggiore di quello toscano?”, è la domanda che anche quest’anno la Cgil rivolge all’Usr toscano, da sempre “timido” nel “richiedere il personale che invece serve”.

Il sindacato chiede almeno tre collaboratori scolastici in più per ogni istituto. Non solo. “Ci vogliono anche contratti di supplenza che non si fermino al 30 giugno, ma proseguano fino al 31 agosto”, altrimenti, accusano Rossi e Cuomo, “tutto il lavoro estivo delle segreterie diventa ancor più complicato da gestire”. Gli Ata presenti al presidio parlano di situazioni insostenibili, fino al caso limite, denunciato da Saverio Belmonte dell’Itis Da Vinci, “di una collaboratrice scolastica rimasta sola di pomeriggio che si è fatta male cadendo dalle scale”. La donna, che lavora nell’empolese, aveva chiuso il portone “per evitare che qualcuno si intrufolasse nell’istituto”, così sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per riaprire la scuola e permettere l’intervento dei sanitari. “La signora ha chiamato una collega, perchè non sapeva proprio come fare”, accusa Belmonte.

“Manca l’organico sufficiente per garantire le turnazioni nei plessi, aperti anche più di dieci ore al giorno”, ribadisce la Cgil, che richiede “almeno un amministrativo in deroga per ciascun istituto”. “Non è possibile andare avanti così - sbotta Rossi -. Per assurdo, ammalarsi è diventato un lusso. Se uno si assenta, mette nei guai il collega. La coperta è diventata troppo corta. Oltretutto, in questi ultimi tempi il lavoro delle segreterie scolastiche si è complicato enormemente, tra fatturazioni elettroniche, pagamenti PagoPa e molte altre novità, per le quali manca anche una formazione adeguata”. Tutte le scuole sono in sofferenza. Ecco che all’artistico di Porta Romana, come racconta Anna Maria Guerrisi, “siamo solo in 10 Ata, per 1680 alunni”. “Il ministero non ci riconosce il numero di alunni iscritti ad un corso post diploma al fine dell’assegnazione degli Ata - racconta Guerrisi -. Tutto questo è assurdo. Dovremmo essere almeno in undici. Ma chiediamo una persona in più per via della complessità del lavoro”.

Ma non basta. “Entro i primi di luglio avremmo dovuto conoscere il contingente delle assunzioni, invece tutto tace - allargano le braccia Rossi e Cuomo -. Di questo passo, si rischia l’avvio del prossimo anno scolastico senza gli insegnanti in cattedra. Tutto questo ci ha spinto ad avanzare fin da ora una serie di richieste chiare: ricordiamo che la scuola continua a reggersi sui precari. Un anno fa, sul sostegno era con contratto a tempo il 60% del personale docente”.