ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Addio alla scuola di neurochirurgia. Ammannati, il luminare "rottamato"

Era stata fondata dal professor Briani e poi guidata a Careggi da Mennonna

Franco Ammannati

Firenze, 25 novembre 2018 - Nel mondo che consuma, non si risparmiano neppure i talenti. I luminari che hanno dedicato una vita intera alla professione, trovandosi con il bisturi in mano e la vita delle persone, tante persone, appesa al loro gesto esperto. E non importa se è Natale o Pasqua. No, non importa. Perché loro prendono e vanno in sala operatoria, rincorsi da un telefono che squilla sempre chiedendo aiuto. Per quell’aiuto rinunciano al sonno, al pranzo della festa, a tanta parte di una vita che da privata diventa di tutti. Il giorno prima santi, il giorno dopo arrivederci.

E’ successo così a Franco Ammannati. Ha 67 anni, ed è il neurochirurgo che sino a oggi ha diretto il reparto ospedaliero di Careggi. Non lo sarà più da domani. Anche se formalmente l’età della pensione la raggiungerà a settembre dell’anno prossimo, c’era il problema delle ferie da smaltire, più di 500 giorni accumulati negli anni di rinunce. E allora arrivederci, anzi addio a lui: le trenta persone che aveva in lista saranno operate da qualcun altro.

La lettera che lo avvisa che da lunedì 26 novembre sarà in ferie sino al giorno del suo pensionamento era arrivata il 16 novembre. Una email per avvertirlo che il suo percorso a Careggi era finito. Dopo due colloqui con il direttore generale di Careggi, Rocco Damone, in cui si doveva trovare un accordo per lo smaltimento delle ferie arretrate.

Numeri, regole, decreti da rispettare. Ma il mondo è questo: il giorno in cui non si è più utili, tanti saluti. Già cambiati i turni in sala operatoria, già avvisati i pazienti che Ammannati non c’è. Lui, che non ha mai operato un paziente in libera professione, solo in ospedale.

Con Ammananti sarà cancellata la gloriosa scuola di neruchirurgia fiorentina fondata nel 1961 dal professor Sergio Briani (allora a Villa Fabbri, a San Salvi), proseguita dal 1990 con Pasquale Mennonna e dal 2007 nelle mani di Franco Ammannati. Una dispersione che addolora Firenze legata visceralmente ad Ammannati e ai suoi predecessori, diversamente da quanto accade in ospedale, dove per il suo carattere, schivo e burbero pur gran lavoratore, Ammannati non è mai stato particolarmente amato.

Delle due unità operative di Neurochirurgia, a Careggi ne resterà una sola, universitaria, al giorno del pensionamento di Ammannati. Sarà diretta da Alessandro Della Puppa, cinquantenne ospedaliero che è diventato universitario per concorso. Arriva da Padova e di lui si dice un gran bene.

Ma Ammannati è stato rottamato. Come successe a Rodolfo Capanna, il luminare dell’oncologia ortopedica che, però, venne subito cooptato dall’Università di Pisa, dove ora guida il reparto da più di due anni. Se Ammannati avesse fatto domanda per l’abilitazione universitaria, chissà. Poteva essere diverso, certo. Perché l’ospedale avrebbe potuto poi richiedere l’allungamento dei tempi fino al compimento dei settant’anni. Un tempo per formare un defino della scuola di Briani. Ma se la volontà è quella di riunire la Neurochirurgia in un unico reparto, forse non sarebbe bastato. Il grazie a Ammannati comunque arriva da tutta Firenze. Anche la sua Careggi lo dovrebbe celebrare con tutti gli onori.