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Cronaca

Scuola: occupato il liceo Pascoli. “Si investe nelle armi e non nell’istruzione”, l’accusa dei ragazzi

“Abbiamo bisogno di andare oltre i programmi ministeriali. Non è accettabile che in classe non si parli di quello che sta succedendo nel mondo”

L’occupazione spacca-tutto. La scuola presenta il conto: "Ragazzi, metteteci la faccia. Ora i responsabili parlino"

Firenze, 10 gennaio 2023 – Nuovamente occupato. Il liceo Pascoli ha scelto ancora una volta la forma di protesta più dura. In sede le lezioni sono sospese, mentre proseguono nelle succursali di via Cocchi e di via dei Bruni, dove sono state spostate le classi prima ospitate all’interno della media Calvino, che ora viene buttata giù.

Attraverso il loro canale Instagram, gli occupanti fanno sapere di stare al fianco della Palestina e pretendono più attenzione verso il mondo della scuola. “Contestiamo l’aumento delle spese militari, mentre l’istruzione rimane fanalino di coda. Noi per primi siamo costretti a studiare in edifici poco inclusivi e non a norma - si legge nel comunicato -. Il nostro liceo è un lampante esempio delle conseguenze derivanti dalla mancanza di investimenti. Per esempio, le agevolazioni previste per diversi certificati di lingua sono diminuite o addirittura scomparse”. I ragazzi poi ricordano che per due settimane non hanno potuto “regolarmente seguire le lezioni per via del malfunzionamento del riscaldamento”, che si somma “agli infissi malmessi e alle finestre rotte”. “Vogliamo prendere le distanze da un sistema che privilegia le risorse belliche rispetto alla formazione di menti critiche e consapevoli”, non hanno dubbi gli studenti.

Ma perché occupare? “Per mandare un messaggio forte, serve uno strumento forte”. Permangono poi le frizioni con la dirigente Maria Maddalena Erman, che in una circolare riferisce che il “9 gennaio gli studenti del liceo hanno fatto irruzione notturna nella sede di viale Don Minzoni e la mattina hanno dichiarato lo stato di occupazione della scuola”. La dirigente ricorda che gli occupanti sono “sanzionabili sia sotto il profilo disciplinare interno che giuridico-penale” e che, “in caso di danni verrà richiesta agli occupanti una quota proporzionale di risarcimento”.

Gli studenti, nel loro comunicato, ricordano anche quanto successo lo scorso 19 dicembre, quando “basandosi su voci infondate la preside ci ha fatto trovare gli agenti della Digos davanti a scuola”. Questo per scongiurare l’occupazione, che poi invece è avvenuta. “E’ evidente la mancanza di fiducia nei nostri confronti - lamentano i ragazzi -. La dirigenza vuole spengere le voci scomode prima ancora che nascano. Ma noi ragazzi non possiamo accettarlo. Abbiamo bisogno di andare oltre i programmi ministeriali. Non è accettabile che in classe non si parli di quello che sta succedendo nel mondo”. Da parte loro, gli studenti si impegnano “a rispettare la sicurezza ed a far sì che la scuola non riporti danni”.

Se lo augura con tutto il cuore il consigliere della Metrocittà Massimo Fratini, dopo che con le ultime occupazioni il conto dei danni è salito a 20mila euro. “Pensare che finalmente al Pascoli siamo riusciti a risolvere l’annoso problema delle 7 aule dislocate alla Calvino - allarga le braccia Fratini -. Da questa settimana sono spostate in via dei Bruni, dove c’è il Buontalenti. E il Cellini ha finalmente trovato spazio all’interno del cosiddetto cubo di via Mannelli, dunque a due passi dalla sede. Un risiko di aule che ci ha impegnato molto”.