Firenze, 14 dicembre 2023 - Dalla lotta al patriarcato all’inadeguatezza delle strutture scolastiche. Da stamani sono occupate le sedi di San Gallo e Magliabechi del liceo Alberti-Dante.
L’occupazione è scattata “in nome di valori che riteniamo indelegabili ad altre realtà che non siano scolastiche e per far fronte agli estremi episodi di repressione che ci ritroviamo davanti agli occhi tutti i giorni”.
Gli occupanti affermano di volere “un sistema scolastico che si impegni moralmente e attivamente nella lotta contro il patriarcato e che si opponga ad uno Stato che continua a reperire fondi a discapito di quelli destinati a sanità, istruzione e organizzazioni anti-violenza”.
“Vogliamo una scuola che vada contro la tendenza di questo mondo, che stabilisce il valore delle persone solo dal loro status nella società - prosegue il comunicato degli studenti -. Questa mentalità capitalista è quanto più si discosta dalla lotta al patriarcato, perché non fa altro che farci aspirare a sottomissione reciproca “per meritarci” qualche diritto in più, rendendoci sempre più individualisti e disuniti”. Gli occupanti, ancora, rivendicano la loro “più totale opposizione al finanziamento dell’occupazione israeliana che, da 75 anni, miete vittime in Palestina” e “l’omertà delle scuole su certi argomenti”.
Scendendo nei problemi delle loro scuole, gli studenti denunciano, per quanto riguarda San Gallo, “infiltrazioni, bagni non funzionanti, impianti elettrici difettosi e disorganizzazione amministrativa”. E se in Santa Croce, “la porta anti-panico che si trova prima del portone su Borgo Santa Croce è bloccata con una catena, l’aula 12 ha dei buchi sul pavimento”, scrivono sempre i ragazzi. Nella sede di Costituzione, invece, il problema principale è legato al riscaldamento, che non funziona in modo adeguato.
“Argomenti pretestuosi - scuote la testa la dirigente, Rita Urciuoli -. Ogni anno le stesse rivendicazioni. Va detto però che i bagni vengono vandalizzati dai ragazzi giorno dopo giorno. La Città metropolitana ha fatto tantissimo per noi. Ma i ragazzi non possono fare certe affermazioni, quando poi il primo guaio è la loro incuria. Non è bloccando la didattica, comunque, che si affrontano i problemi. Ci si confronta in assemblea, non con l’occupazione. Io ho fatto denuncia in questura e all’ufficio scolastico. Se poi i ragazzi vogliono una sede nuova, allora bisogna traslocare tutti in periferia. Cosa che invece nessuno poi vuole”.