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Cronaca

Scuola, la sperimentazione non decolla. “Nessun istituto a Firenze adotta il 4+2”

Flc Cgil: “Il Ministro Valditara si rassegni. Il preside del Marco Polo: “Non può essere una riforma calata dall'alto; è necessario un confronto approfondito con le scuole e un loro coinvolgimento nell'elaborazione di una proposta così importante”

Una scuola (Foto d'archivio Ansa)

Una scuola (Foto d'archivio Ansa)

Firenze, 20 gennaio 2025 - Al ministro Valditara, che vuole reintrodurre il latino alla secondaria di primo grado, non deve essere noto il detto che, tradotto in italiano corrente, suona: errare è umano, perseverare è diabolico. Gioca sul filo dell’ironia l’Flc Cgil di Firenze che, in una nota, non usa mezzi termini: “Noncurante del clamoroso flop di un anno fa, il ministro Valditara ci ha riprovato ancora, ma ha rimediato solamente un’altra figuraccia: anche quest’anno, infatti, la sperimentazione della cosiddetta filiera tecnologico-professionale 4+2 si avvia a una bocciatura talmente clamorosa che, per quanto riguarda il territorio fiorentino, si è meritata uno “zero spaccato”: nessuna scuola superiore ha ritenuto di farla partire”.

La Cgil ricorda l'idea alla base del progetto del ministero: “Canalizzare precocemente gli adolescenti che terminano le medie verso un percorso superiore abbreviato, una sorta di nuovo ‘avviamento al lavoro’, che li renda ‘occupabili’ una volta raggiunta la maggiore età o, al massimo, li spinga a frequentare un ulteriore percorso biennale presso i nuovi Istituti Tecnologici Superiori (denominati ITS Academy), riccamente finanziati dai fondi del Pnrr”. Per la Cgil, “è un progetto a uso e consumo delle imprese, il quale intende rendere il percorso scolastico una sorta di addestramento che prepari gli adolescenti a essere manodopera ‘pronta all'uso’ e”, accusa il sindacato, “anche a basso costo per le imprese stesse”.

I caratteri salienti della sperimentazione ministeriale? Riduzione di un anno del percorso di studi superiore, meno ore in classe e più alternanza scuola-lavoro, oppure contratti di apprendistato come sostitutivi della frequenza scolastica; meno lezioni con i propri docenti e più incontri con chi fa impresa.

“La povertà culturale è evidente e a nulla sono valsi i tentativi del ministero di ribaltare il flop dell’anno scorso – prosegue la nota della Cgil -. Non sono serviti l’istituzione di un apposito ufficio ministeriale, né la vasta pubblicizzazione della propria “creatura”, né il posticipo al 21 gennaio della data delle iscrizioni al prossimo anno scolastico. Gli istituti hanno respinto il 4+2 votando nei collegi docenti all’unanimità o a larga maggioranza”.

Nel territorio fiorentino, quindi, i 23 istituti tecnici e professionali continueranno a garantire tutti gli attuali indirizzi basati sul tradizionale percorso quinquennale, frequentati al momento da circa 22.400 fra studentesse e studenti, che rappresentano circa la metà di tutta la popolazione studentesca delle superiori e che sono così ripartiti: 14.112 ai tecnici, 8.274 ai professionali.

"Sarebbe ora che il ministro Valditara prendesse atto che questa e tutte le altre recenti iniziative sono respinte in quanto espressione di una visione regressiva dell’istruzione estranea all’idea di scuola democratica sancita dalla nostra Costituzione”, conclude la Cgil. 

Ma perché le scuole hanno ancora una volta detto no?

“Ridurre da 5 a 4 anni il percorso di una scuola superiore ha un impatto importante sugli orari, sulla didattica e sull'organizzazione delle attività – spiega Ludovico Arte, dirigente dell’Itt Marco Polo -. Non può essere una riforma calata dall'alto; è necessario un confronto approfondito con le scuole e un loro coinvolgimento nell'elaborazione di una proposta così importante, se si vuole costruire consenso. Confronto e coinvolgimento sono mancati. E quindi anche il consenso, come dimostra la scarsa adesione delle scuole a livello regionale e nazionale”. E Maria Francesca Cellai dell’alberghiero Buontalenti: “Il collegio docenti ha bocciato l’idea perchè l’orario giornaliero sarebbe stato eccessivamente pesante per i ragazzi”.